Somma Vesuviana. Un uomo disperato inginocchiato ai piedi della tomba della moglie. Così Salvatore Parolisi, caporal maggiore del 235esimo Reggimento Piceno, ha salutato per l’ultima volta Melania Rea, la 29enne di Somma Vesuviana ritrovata accoltellata un mese fa nel bosco di Ripe di Civitella.
L’uomo ha fatto il suo ingresso in chiesa, si è diretto verso il feretro della giovane mamma, ha poggiato la testa sulla bara ed è rimasto immobile per alcuni minuti. Si è poi seduto tra i suoi cari. Le famiglie di Salvatore e Melania non erano sedute vicine durante la celebrazione, ma ognuna occupava un lato della chiesa di Santa Maria del Pozzo, la stessa dove tre anni fa la coppia aveva pronunciato quel “si” che li ha legati per la vita.
A ricordare il bel volto di Melania una foto in una cornice d’argento poggiata sul feretro della donna. Ai piedi, invece, una poesia scritta dagli zii della giovane vittima, in cui si immagina che Melania parli alla piccola Vittoria, la bimba di 18 mesi avuta dal militare.
Sono state circa 2mila le persone che hanno partecipato al funerale celebrato dal vicario episcopale di Nola, Pasquale D’Onofrio. Al cospetto di Melania anche il primo cittadino di Folignano e alcuni commilitoni del marito, visibilmente commossi dalla funzione.
È stato il papà a ricordare con particolare affetto la figlia, definendo la sua assenza come “un vuoto incolmabile”. A portare via Melania “un destino crudele che l’ha strappata con violenza inaudita ai suoi affetti. Niente sarà più come prima. La speranza è che mia figlia continui a vegliare su chi l’ha amata a cominciare dalla piccola Vittoria”.
La bara è stata portata poi a braccio da Michele, il fratello della vittima, insieme ad altri amici e familiari.