Affida ad un post sul gruppo Facebook, nato proprio per mettere insieme i genitori delle scuole considerate poco sicure all’inizio dell’anno scolastico, Leda Ragas, portavoce delle mamme che si battono per ottenere garanzie dall’amministrazione comunale, risponde alla notizia dell’ordinanza di chiusura delle scuole che il sindaco Maurizio Brucchi, ha deciso per domani e dopodomani.
“Con questo terremoto”, scrive infatti la mamma, “ci dobbiamo convivere. Sacrosanto. Ma per farlo voi che cosa state facendo? Chiudete le scuole sino a mercoledì e poi? Fino ad ora cosa avete fatto? Altre verifiche a vista? E quelle sismiche promesse da lei per dicembre dove sono? E la famosa task force di ingegneri che sicuramente se chiamati nel modo giusto e nei tempi giusti sarebbero già a lavoro da tempo. Le dirigenti sono d’accordo con lei? Me ne rammarico, sarei orgogliosa di una dirigente che si indigna al lassismo in cui ci costringe a vivere, lo sono meno di quelle che si preoccupano di fare tante iscrizioni”.
La Ragas, inoltre, torna a rinnovare l’invito ai genitori di scendere in piazza per farsi sentire e chiedere che cambi realmente qualcosa, poiché i tanti soldi spesi finora sarebbero serviti solo per “rifare il trucco” alle scuole visto che mancano ancora tanti elementi di sicurezza.
“Dove sono i nuovi progetti del polo? Dove sono le alternative alle scuole poco sicure?”, torna a chiedere la Ragas al sindaco tacciandolo di voler “costringere la popolazione a sopravvivere fatalmente agli eventi”.
Fatti e non parole, dunque, è la richiesta chiara e forte che arriva dai genitori che stigmatizzano anche quelle definizioni poco simpatiche che sarebbero uscite proprio dalla bocca di Maurizio Brucchi.
“Quel gruppetto di sceme (stia attento quando parla perché la ascoltano)”, conclude la Ragas, “sappia che è sempre più determinato a mettere la parola ‘fine’ a questa indecorosa situazione”.