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Camera Commercio Teramo aumenta indennità a dirigente e dimezza quelle delle dipendenti in maternità

Teramo. Lavoratrici dall’elevata professionalità, ma penalizzate per le assenze dovute a un obbligo di legge.

Accade alla Camera di Commercio di Teramo, dove la Cisl ha contestato la valutazione di alcune dipendenti che risultavano in congedo per maternità obbligatoria. Come spiegato dal segretario generale, Piero Angelozzi, da una scheda di valutazione si sarebbe verificata l’alta professionalità delle lavoratrici in questione ma, contemporaneamente, la stessa veniva penalizzata per le assenze dovute a un obbligo di legge. La FP CISL ha pertanto informato il prefetto di Teramo, l’ispettorato della Funzione Pubblica, il dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e l’Unioncamere. Obiettivo della notifica quello di intervenire a tutela delle lavoratrici madri, in quanto proprio questa condizione ha comportato un dimezzamento del premio di produttività, che è passato dalle 3mila euro circa lorde annue a poco meno di 1.200 euro.

“Una situazione del tutto paradossale” commenta Angelozzi “in quanto lo status di lavoratrice madre consente, a fronte di una valutazione positiva, l’erogazione per intero del salario di produttività, ribadito dalle leggi e dai contratti collettivi nazionali di lavoro del comparto e tutt’ora vigenti. La FP CISL invita le autorità in indirizzo ad intervenire affinché l’eventuale silenzio non venga considerato come un assenso tacito all’operato del Segretario Generale della CCIAA di Teramo”.

A conferma del paradosso della situazione la Cisl porta l’esempio di una dirigente dell’ente, che, pur essendo nella stessa situazione, si è vista aumentate le indennità di posizione. “Il posto ricoperto e l’aumento retributivo” sottolinea il segretario “è stato oggetto di una ulteriore missiva della FP CISL di Teramo che ha contestato la legittimità dell’atto assunto e si è riservata la facoltà di adire le opportune vie legali e interessare la procura della Corte dei Conti”.