Giulianova%2C+una+via+o+una+piazza+intitolata+al+sindacalista+Massimo+Cerasi
abruzzocityrumorsit
/cronaca/cronaca-teramo/314114-giulianova-via-piazza-intitolata-al-sindacalista-massimo-cerasi.html/amp/

Giulianova, una via o una piazza intitolata al sindacalista Massimo Cerasi

Giulianova. Una strada o una piazza intitolata al sindacalista, ex consigliere e assessore  giuliese Massimo Cerasi, scomparso nel 2006 nella sua abitazione nella frazione di Case di Trento.

E’ quanto ha richiesto al sindaco Francesco Mastromauro, attraverso una missiva, il giornalista Walter De Egregio Signor Sindaco, cognato di Cerasi, manifestando, secondo la legge in materia, “la richiesta di voler intestare, secondo le scelte della commissione, in onore e alla memoria di mio cognato, una strada, una Piazza, un parco, un edificio pubblico, sala pubblica, ed altri luoghi di interesse pubblico con la denominazione ‘Massimo Cerasi– Sindacalista’”.

Cerasi, dirigente appassionato all’interno della CIA, fin da ragazzo si era impegnato nel mondo sindacale-agricolo prima con l’Alleanza contadina, poi con la Confederazione Italiana Coltivatori ed infine con la Confederazione Italiana Agricoltori, di cui era l’attuale Presidente Provinciale di Teramo nel momento del suo decesso. Durante la sua attività sindacale si era impegnato anche nel mondo politico giuliese con il PCI prima, poi PDS ed infine con i DS. Anche con gli altri movimenti sindacali della nostra provincia si era tanto battuto per la difesa dei lavoratori della terra.

De Berardini ricorda “la sua grande e sincera disponibilità umana e morale in difesa dei più umili e soprattutto dei lavoratori tutti, credo sia giusto che la sua figura sia degna non solo di essere onorata, ma anche ricordata alle future generazioni attraverso l’intitolazione di una strada, una piazza o altro luogo pubblico che Voi riterrete più opportuno”.

Per il giornalista giuliese “la richiesta non contiene faziosità o retorica, poiché credo che medesima considerazione e giudizio hanno espresso su mio cognato anche quanti non si riconoscevano nelle sue battaglie e nelle sue idee politiche”.