La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato nelle scorse ore le condanne a sei anni ciascuno per Maurizio Di Pietro e Guido Curti, in merito al crac da 20milioni di euro.
Nicolino Di Pietro è stata invece condannato ad un anno, a fronte dei tre anni del primo grado, perché l’accusa è stata riqualificata.
Confermate le confische alle quote societarie.