Un’infrastruttura che arriva dopo 21 lunghi anni di attesa, tra ritardi, modifiche, debolezze, fallimenti, rescissioni. Oggi, davanti ad un pubblico quasi incredulo, quel nastro finalmente è stato tagliato. “Scusate il ritardo” è lo slogan della giornata. “Ma alla fine ce l’abbiamo fatta”. Si mette fine, così, a una delle grandi incompiute italiane: il primo tratto dell’ormai storico Lotto Zero, lungo la Strada Statale 80. Già, il primo, perché l’opera non è ancora completa. Come ha spiegato il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, si dovrà ancora lavorare sul secondo tratto, per il quale saranno stanziati altri 5milioni di euro. “Speriamo solo di non dover attendere altri 25 anni” ha commentato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. “Anche perché, vi ringrazio per l’invito, ma in quel caso non credo di poter essere presente”.
Il ricco palco delle autorità è stato accolto dagli applausi della cittadinanza: il sottosegretario Letta, il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, il presidente della Regione Gianni Chiodi, il presidente della Provincia Valter Catarra, un emozionatissimo sindaco Maurizio Brucchi, il Vescovo di Teramo-Atri S.E. Mons. Michele Seccia, che ha benedetto la nuova infrastruttura. E poi ancora, tra il pubblico, l’onorevole Remo Gaspari, l’ex sindaco di Teramo Angelo Sperandio, rappresentanti delle giunte regionale, provinciale e comunale. Nessuno è voluto mancare ad un appuntamento storico per la città.
Sembra ieri quando il teramano Marco Pannella si opponeva con tutta la sua veemenza alla realizzazione dell’opera. Quello stesso Pannella che, per tramite del sottosegretario Letta, ha voluto mandare il suo saluto alla cittadinanza: “Mi ha telefonato ieri sera” ha raccontato Letta “dicendo che gli sarebbe piaciuto partecipare a questa giornata di festa. Non ho potuto fare a meno di ricordargli che il forte ritardo è anche una sua responsabilità”.
Battute a parte, nei volti delle autorità che si sono avvicendate sul palco si leggeva la gioia, l’emozione, la soddisfazione. I discorsi si sono aperti con un applauso a Pietro Di Sabatino Rizziero, l’uomo rimasto ucciso, nelle giornate del recente alluvione, nel sottopasso di Mosciano S. Angelo. A ricordarlo è il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, che ha aggiunto: “Questa festa coincide, non a caso, con le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Niente più di una strada può essere il simbolo dell’unità di un Paese”.
Soddisfatti anche il presidente della Provincia Catarra, “questa giornata ci conforta dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni”, e il Governatore Gianni Chiodi, accolto da una vera e propria ovazione: “è un giorno molto importante per tutti noi, perché quest’opera ha segnato la storia politica e sociale della nostra città”.
“Riprendere il cammino” è stato poi il motto del sottosegretario Letta, che ha auspicato tempi brevi nella realizzazione del secondo tratto. “Con l’auspicio che Teramo e l’Abruzzo possano guardare avanti con fiducia”. Lo stesso augurio che fa anche il ministro Matteoli: “completeremo l’opera e troveremo i cinque milioni di euro. E non tra 20 anni, anche perché ci terrei molto ad essere presente”.
E tra sorrisi e strette di mano, le forbici hanno finalmente attraversato e tagliato quel nastro. Benvenuti a Teramo. E scusate il ritardo.
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