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Benvenuti a Teramo: Letta e Matteoli inaugurano il Lotto Zero

Teramo. Quasi tre chilometri di lunghezza, 2,7 per l’esattezza, cinque gallerie, quattro rampe di svincolo, due di ingresso e due di uscita, per il collegamento in direzione L’Aquila-Roma e in direzione Giulianova, via Teramo-Mare. Costo totale 85milioni di euro.

Un’infrastruttura che arriva dopo 21 lunghi anni di attesa, tra ritardi, modifiche, debolezze, fallimenti, rescissioni. Oggi, davanti ad un pubblico quasi incredulo, quel nastro finalmente è stato tagliato. “Scusate il ritardo” è lo slogan della giornata. “Ma alla fine ce l’abbiamo fatta”. Si mette fine, così, a una delle grandi incompiute italiane: il primo tratto dell’ormai storico Lotto Zero, lungo la Strada Statale 80. Già, il primo, perché l’opera non è ancora completa. Come ha spiegato il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, si dovrà ancora lavorare sul secondo tratto, per il quale saranno stanziati altri 5milioni di euro. “Speriamo solo di non dover attendere altri 25 anni” ha commentato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. “Anche perché, vi ringrazio per l’invito, ma in quel caso non credo di poter essere presente”.

Il ricco palco delle autorità è stato accolto dagli applausi della cittadinanza: il sottosegretario Letta, il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, il presidente della Regione Gianni Chiodi, il presidente della Provincia Valter Catarra, un emozionatissimo sindaco Maurizio Brucchi, il Vescovo di Teramo-Atri S.E. Mons. Michele Seccia, che ha benedetto la nuova infrastruttura. E poi ancora, tra il pubblico, l’onorevole Remo Gaspari, l’ex sindaco di Teramo Angelo Sperandio, rappresentanti delle giunte regionale, provinciale e comunale. Nessuno è voluto mancare ad un appuntamento storico per la città.

Sembra ieri quando il teramano Marco Pannella si opponeva con tutta la sua veemenza alla realizzazione dell’opera. Quello stesso Pannella che, per tramite del sottosegretario Letta, ha voluto mandare il suo saluto alla cittadinanza: “Mi ha telefonato ieri sera” ha raccontato Letta “dicendo che gli sarebbe piaciuto partecipare a questa giornata di festa. Non ho potuto fare a meno di ricordargli che il forte ritardo è anche una sua responsabilità”.

Battute a parte, nei volti delle autorità che si sono avvicendate sul palco si leggeva la gioia, l’emozione, la soddisfazione. I discorsi si sono aperti con un applauso a Pietro Di Sabatino Rizziero, l’uomo rimasto ucciso, nelle giornate del recente alluvione, nel sottopasso di Mosciano S. Angelo. A ricordarlo è il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, che ha aggiunto: “Questa festa coincide, non a caso, con le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Niente più di una strada può essere il simbolo dell’unità di un Paese”.

La parola è passata poi al primo cittadino, visibilmente emozionato. “Scusate il ritardo, ma siamo arrivati” ha detto “e questa giornata è il suggello di una storia tutta nostra. Abbiamo atteso tanto un evento sul quale la sorte si è accanita, ma noi siamo stati più forti. La nostra caparbietà ci ha permesso di portare avanti un progetto strategico per noi tutti. Una strada che è stata un incubo per almeno quattro sindaci, sembrava incredibile e invece ce l’abbiamo fatta”. E il pensiero va anche ai cittadini di Porta Romana, quelli che, per dirla sempre con le parole del sindaco, “hanno conosciuto l’altra faccia della medaglia. A loro dico che non sono soli e vogliamo vederli tornare al più presto nelle loro case. Questa è una promessa di impegno”. Un impegno che da oggi accompagnerà la realizzazione del secondo tratto: “solo allora potremo dire di aver mantenuto la promessa”.

Soddisfatti anche il presidente della Provincia Catarra, “questa giornata ci conforta dopo gli avvenimenti degli ultimi giorni”, e il Governatore Gianni Chiodi, accolto da una vera e propria ovazione: “è un giorno molto importante per tutti noi, perché quest’opera ha segnato la storia politica e sociale della nostra città”.

“Riprendere il cammino” è stato poi il motto del sottosegretario Letta, che ha auspicato tempi brevi nella realizzazione del secondo tratto. “Con l’auspicio che Teramo e l’Abruzzo possano guardare avanti con fiducia”. Lo stesso augurio che fa anche il ministro Matteoli: “completeremo l’opera e troveremo i cinque milioni di euro. E non tra 20 anni, anche perché ci terrei molto ad essere presente”.

E tra sorrisi e strette di mano, le forbici hanno finalmente attraversato e tagliato quel nastro. Benvenuti a Teramo. E scusate il ritardo.

 

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