Pineto. Il peggio è passato a Scerne di Pineto e lo scenario apocalittico di qualche giorno fa è solo uno sbiadito ricordo. Ora è tempo di contare i danni che fortunatamente non hanno riguardato “le persone” ma soltanto “le cose”. Ad essere maggiormente colpite sono state le abitazioni e le attività commerciali sulla statale adriatica e in prossimità del mare, senza tralasciare la zona industriale, a ridosso del fiume Vomano.
All’alba del 2 marzo scorso gli abitanti della piccola frazione si sono svegliati davanti ad un paese diviso in due e visti costretti a rimboccarsi le maniche per spalare la marea di fango e detriti che aveva trasportato con se tutto ciò aveva incontrato. Lo strepitoso spirito che ha contraddistinto la popolazione alluvionata e il grande aiuto offerto da tutta la collettività è d’altronde prevalso sulle immancabili polemiche relative al “si poteva evitare tutto questo “ e nel giro di 24 ore si è riusciti a riprendere le attività e tornare alla normale amministrazione.
Annalisa Durante