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Area Marina Protetta Torre del Cerrano: siglato accordo con Co.Ge.Vo

L’assemblea dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, rappresentata dai Comuni di Silvi e Pineto insieme alla Provincia di Teramo e alla Regione Abruzzo, ha approvato il documento che dà l’avvio ad un percorso sperimentale condiviso tra il Consorzio di Gestione AMP Torre del Cerrano e il Consorzio Gestione Vongole Abruzzo (Co.Ge.Vo.), al fine di individuare alcune aree specifiche di pesca e nuovi sistemi di pesca che potrebbero divenire una importante risorsa economica.

Il Consorzio di Gestione dell’AMP ha fatto proprie le richieste del mondo della pesca ed ha avviato una forma di valorizzazione del prodotto prelevato dai vongolari attraverso un documento di intesa che, attraverso azioni differenti e contestuali, porta alla individuazione di procedimenti di pesca a basso impatto ambientale, all’introduzione di aree contigue all’AMP in cui effettuare il prelievo certificato delle vongole, all’avvio di ricerche scientifiche e sperimentazioni nelle aree laterali dell’AMP per capire il reale impatto delle turbo-soffianti sui fondali, nonché verificare la possibilità di migliorare l’attrezzo di pesca.

Il documento approvato è quello proposto dal CdA del Parco sul quale è stata già raggiunta una intesa di massima con il Co.Ge.Vo.

L’intesa consentirà, una volta approvato definitivamente il Regolamento di Gestione, di chiudere definitivamente il contenzioso pendente al Tar tra il Co.Ge.Vo. e il Ministero dell’Ambiente sul decreto istitutivo dell’Area Marina Protetta.

Nel frattempo, potrà essere avviata la fase sperimentale di pesca nelle aree laterali dell’AMP ed il progetto “Eco.a.mare” che prevede il contributo fattivo dei vongolari nella pulizia dei fondali marini.

L’ultima parola spetta al Ministero dell’Ambiente Tutela del Territorio e del Mare, che dovrà dare l’indispensabile assenso all’intesa per poterne consentire l’attuazione. Allo stesso tempo sarà individuato con il Ministero l’organismo scientifico di riferimento che seguirà l’attuazione del protocollo e l’iniziale fase di ricerca.

“Questo documento è un importante passo in avanti per superare le contrapposizioni sui contestati corridoi di pesca interni all’AMP” commenta il presidente del Consorzio Benigno D’Orazio. “Dopo mesi di lavoro siamo arrivati ad una convergenza tra tutti e ad una grande condivisione. E’ giusto che su questo argomento sia fatta chiarezza, a fronte di evidenti strumentalizzazioni e false informazioni riscontrate soprattutto in alcune dichiarazioni e commenti resi in sede locale. E’ stato svolto un eccellente lavoro di sintesi tra le esigenze di tutela più volte rappresentate dalle associazioni ambientaliste e le legittime istanze provenienti dal mondo della pesca, lavoro di cui ringrazio l’intero Consiglio di Amministrazione e l’Assemblea del Parco. Nei nostri progetti un ruolo centrale sarà attribuito alla valorizzazione del prodotto pescato in queste aree che avrà caratteristiche che lo certificheranno come Paparazza del Cerrano e che produrrà un forte ritorno economico per l’intera categoria”.