Teramo. “Da tre anni sono stressato da questa vicenda. Io e la mia famiglia siamo stanchi di un’azione subdola. Quindi sono disposto a cedere lo stadio ma solo alla Teramo calcio. Non alle persone, ma alla società. Nessuna asta quindi. Voglio tornare ad essere imprenditore e un uomo libero”.
Così Sabatino Cantagalli, gestore dello stadio comunale di Piano D’Accio, che oggi ha presentato i conti sulla gestione dell’impianto sportivo, spesso al centro di aspre polemiche sul suo utilizzo. “Da troppo tempo, e spesso con toni inadeguati, stiamo assistendo ad una vera e propria campagna di disinformazione, orchestrata al solo scopo di far apparire il gestore del nuovo Stadio alla stregua di un approfittatore, che mortifica le legittime aspettative delle società sportive locali”. Ad affermarlo è il gestore del nuovo stadio comunale di Teramo, Sabatino Cantagalli, il quale in una nota precisa che “la nostra scelta è stata quella di non entrare mai in polemica, nella certezza che la polemica non risolva nulla, ma esasperi gli animi”.
Cantagalli usa i numeri, quindi, per precisare l’entità dei costi di gestione dello Stadio. Dei dati che da oggi sono pubblicati sul sito del nuovo Stadio (www.stadiocomunaleteramo.com), “perché chiunque abbia la possibilità di verificarli e farsi una propria idea della situazione”.
E dai dati si evince che una società sportiva (San Nicolò calcio, ndr) paga 25mila euro l’anno ed ha la facoltà di un allenamento settimanale, più la partita domenicale. Un’altra (Teramo Calcio, ndr) ne paga 50mila ed ha la facoltà di usufruire 7 giorni su 7 dello Stadio, con tutto il settore giovanile oltre alla 1ª squadra, la palestra, attrezzature varie, sala stampa, lavanderia (che da sola assorbe 1/3 di tutte le bollette), magazzini, spazi esterni ecc. Il gestore si è riservato il bar, al fine di dare un servizio agli spettatori, i cui incassi ammontano a circa mille euro a partita e, detratti di tutti i costi portano un utile annuo di 7-8mila euro.
“Anche la vendita degli spazi pubblicitari” aggiunge Cantagalli “ha generato, nel corso degli ultimi anni, più di una polemica, anche questa impostata sulla demonizzazione del gestore. Va precisato che il gestore ha ceduto, dietro espressa richiesta, ad un’altra società tutta la pubblicità di bordo campo, oltre alla fonica, per un valore, quantificato in relazione ai profitti ritraibili dalla vendita dei relativi
spazi, stimabile minimo, attualmente, in 1milione e 700mila euro circa, suscettibili di aumento per una piazza come Teramo, fino a 3 milioni di euro. In virtù di tale cessione, il gestore dello Stadio si è riservato una quota di 150mila euro e ne restituisce 50mila sotto forma di sponsorizzazione del settore giovanile. Nelle competenze del gestore resta, quindi, la somma di 100 mila euro, pari al 5,63% del totale dei profitti. Questi sono i fatti, questi i numeri, queste le verità”.
Ma l’operazione “trasparenza” non si ferma qui. Entro il mese di giugno, saranno resi pubblici anche tutti i costi di costruzione del nuovo Stadio, con i relativi pagamenti.
“Con la pubblicazione di tali dati speriamo di porre fine alle estenuanti ed infondate illazioni sulla gestione del Nuovo Stadio Comunale, diffuse da soggetti male informati al solo scopo di screditare le iniziative imprenditoriali altrui. Illazioni alle quali, d’ora in poi, lo stesso gestore non mancherà di reagire, affidando la tutela dei propri interessi alle autorità competenti, nel rispetto e dell’opera e delle persone che hanno contribuito alla realizzazione”.