Silvi, il Comune chiude la Società in house: licenziati i 13 lavoratori

silvi_comuneSilvi. I dipendenti della Silvi Servizi S.p.A, la società in house creata dal Comune di Silvi nel 2007, e i lavoratori che si occupano della gestione dei servizi del Comune, ringraziano il sindaco Gaetano Vallescura per il trattamento loro riservato nella fase di chiusura della società  che determinerà il loro licenziamento dopo anni di lavoro prestato al servizio dell’Ente. Comincia così la “denuncia” della Funzione Pubblica Cgil Teramo, che annuncia in una nota la chiusura della Società in house istituita dal Comune di Silvi.

Come si legge nella nota, circa tre anni fa, le organizzazioni sindacali provinciali erano state convocate dal sindaco per discutere della nascente Silvi Servizi S.p.A., società in house del Comune che avrebbe dovuto gestire i servizi sociali e quelli di ausilio all’Ente. In quell’occasione, venivano garantiti gli stipendi e il lavoro delle oltre 70 persone che già prestavano tali servizi, il Comune avrebbe ridotto la spesa di personale. Insomma, il futuro, per il sindaco, era roseo, pieno di prospettive e la società avrebbe risolto tutti i problemi economici.

In quel caso, la FP CGIL di Teramo espresse subito le proprie valutazioni negative sull’esternalizzazione dei servizi, ritenute soluzioni tampone dalle illusorie prospettive  per i lavoratori e per le amministrazioni.

All’atto della costituzione, la società partiva già con 250mila euro di debiti che il Comune scaricava sulla società stessa e sui lavoratori, che si vedevano ridotti gli stipendi e il monte ore da lavorare.

“Ogni anno di vita della società in house costa 400mila euro di debiti ai cittadini silvaroli”.

Nel 2008, la Silvi Servizi decide di subappaltare il servizio di trasporto scolastico ad altre cooperative e, circa 25 lavoratori dal 2009 vengono assunti impiegati dall’agenzia interinale Gi-group di Pescara, con qualifiche, livelli e orario di lavoro ulteriormente ridotti. “Naturalmente qualche lavoratore è stato lasciato a casa”.

A febbraio, dopo la promulgazione della legge che stabiliva la necessaria trasformazione delle società in house in soggetti con capitale misto pubblico-privato, il Comune ne aveva deliberato la trasformazione. Tuttavia, il 30 dicembre 2010 la Giunta comunale porta in consiglio la delibera di chiusura della Silvi Servizi non potendo, a sua detta, trasformarsi nel senso dettato dalla legge.

“Qualche mese prima, però, il Comune di Silvi decide il suo ingresso nella società partecipata del Comune di Montesilvano, guarda caso, a capitale misto pubblico privato”.

La situazione attuale vede, dunque, i 13 lavoratori chiedere di essere ricevuti e ascoltati dal sindaco. Ma nessuna risposta e né incontro sono stati concessi.

Gli altri lavoratori, quelli che lavorano per le cooperative e l’agenzia interinale, continuano a subire riduzioni orarie e tagli agli stipendi, con zero prospettive di miglioramento delle proprie condizioni di lavoro e di vita: per tutti questi lavoratori, le risorse non ci sono.

“La FP CGIL di Teramo critica fortemente questo modo di operare, lo ritiene irresponsabile e dimostra la mancanza di una visione programmatoria politico-amministrativa. Si stupisce negativamente della indifferenza riservata a questi lavoratori e della facilità con cui in questi anni è stato frantumato il lavoro con il solo obiettivo di risparmiare e ridurre i diritti. Il peso e il costo delle scelte irresponsabili è stato pagato ancora una volta dai lavoratori. E gli attuali debiti della Silvi Servizi da chi verranno pagati? Al sindaco e alla sua Giunta, la FP CGIL di Teramo chiede un urgente incontro e soluzioni occupazionali stabili”.

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