Riserva regionale del Borsacchio, l’attacco delle associazioni

immagine_001Roseto. Un grazie ai consiglieri regionali che hanno bloccato il tentativo riduzione del perimetro della Riserva del Borsacchio. È quanto espresso da WWF, Italia Nostra e il Comitato cittadino per la Riserva Naturale Regionale Guidata del Borsacchio, che hanno deciso di intervenire in merito a quanto accaduto nel corso della seduta del Consiglio regionale dello scorso 29 dicembre.

In sede di voto sulla legge finanziaria, i consiglieri del Partito Democratico Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca hanno infatti proposto un emendamento finalizzato a ridimensionare la Riserva del Borsacchio. Bocciato da altri consiglieri (appartenenti a gruppi di maggioranza e minoranza), la decisione è stata criticata dai vertici del Pd, che hanno giudicato la scelta come animata da calcoli di opportunità politica. Di tutt’altro parere, invece, le associazioni che questa mattina hanno commentato positivamente la bocciatura dell’emendamento.

WWF, Italia Nostra e il Comitato contestano infatti il metodo che, nella loro opinione, si sarebbe tentato di utilizzare. “Invece di confrontarsi in maniera aperta su basi tecnico-scientifiche” spiega meglio Dante Caserta del WWF “si è presentato un emendamento all’interno di una legge che non ha niente a che fare con la Riserva. Inoltre, anziché continuare a modificare il perimetro, i nostri amministratori dovrebbero fare quello che impone loro la legge e rendere finalmente operativa la Riserva”.

Nata nel febbraio del 2005, l’area in questione prevedeva infatti la nomina (da effettuarsi entro 90 giorni) di un organo di gestione e di un piano di assetto naturalistico, oltre che di un progetto pilota. Da quel giorno sono ormai passati quasi 6 anni e nulla di tutto questo è stato ancora fatto. Da qui, secondo le associazioni, il rincorrersi di una serie di questioni di difficile risoluzione. “L’organo di gestione” continua Caserta “dev’essere nominato dalla Provincia. Ma né l’attuale né la precedente amministrazione hanno mai provveduto a farlo. La nomina dell’organo in questione permetterebbe di superare i problemi: se le norme di salvaguardia attualmente vigenti hanno potuto rendere in qualche modo difficoltosa la realizzazione di iniziative in essere, la nomina in questione potrebbe invece consentire soluzioni capaci di rispettare l’ambiente e le esigenze locali”.

Stando all’opinione delle associazioni, dunque, le reazioni politiche seguite alla bocciatura dell’emendamento sarebbero state esclusivamente un tentativo di mistificazione, di addossare colpe che, invece, sarebbero soltanto delle autorità politiche che si ostinano a non provvedere alla nomina dell’organo preposto. “Sono passati sei anni” tuonano WWF, Italia Nostra e il Comitato “e rimettere continuamente in discussione il perimetro della Riserva non serve a niente, è soltanto una perdita di tempo. Anche la posizione di Claudio Ruffini ci è parsa un fulmine a ciel sereno. Evidentemente la mancanza di confronto crea confusione”.

Per questo motivo, le associazioni rinnovano l’invito alle forze politiche e alle istituzioni affinchè si attivino per fare in modo che la prima riserva costiera della provincia teramana possa cominciare a svolgere quel ruolo di conservazione e promozione del territorio che la legge riconosce alle aree naturali protette. Inoltre, chiedono di essere ascoltate, consapevoli che è stato anche presentato un progetto di legge ulteriore dal consigliere Berardo Rabuffo (Fli) teso a ridurre ancora il territorio della Riserva escludendo perfino la foce dello stesso torrente Borsacchio e la pineta che costituisce il cuore dell’area protetta.

 

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