Il progetto, promosso da Augusto Di Stanislao (presidente del comitato promotore e parlamentare dell’Idv), oramai cammina da solo, visto che la richiesta di aprire il primo sportello della nuova banca, alla luce dei parametri previsti dalla legge, è stata già avanzata alla Banca d’Italia. Nel giro di alcuni mesi (da uno a sei) il primo sportello della Banca Val Vibrata sarà aperto (da decidere la sede, che sarà localizzata tra Colonnella e Alba Adriatica). La strada compiuta negli ultimi mesi dagli ideatori dell’iniziativa, e quelli che saranno i passaggi successivi, sono stati illustrati questa mattina, in conferenza stampa, da Augusto Di Stanislao. “ La Val Vibrata”, sottolinea Di Stanislao, “ produce a rappresenta oltre il 35% del Pil della provincia di Teramo. Nel giro di qualche settimana, il territorio avrà uno suo istituto di credito, nato e pensato per dare sostegno ai mondi vitali dell’economica territoriale. Spesso la ricchezza prodotto in Val Vibrata prende altre strade, ora con la nascita del credito cooperativo, questa anomalia sarà tamponata”. Dietro alla nascita della Banca Val Vibrata si annidano aspettative ed ambizioni, che naturalmente andranno poi verificate nel momento nel quale l’attività creditizia vera e propria prenderà avvio, ma sin da ora alcuni obiettivi sono molto chiari. Particolari attenzioni, infatti, saranno riservate all’utilizzo del cosiddetto Micrecredito, a sostegno delle iniziative individuali e sociali. “ Quello che mancava nella vallata”, prosegue Di Stanislao, “ a questo territorio, era un istituto di credito, espressione diretta delle volontà e delle esigenze del territorio. Il risultato raggiunto fino ad ora è motivo di grande soddisfazione, che poi ci consente di nutrire fiducia per il futuro”. Tra gli oltre 300 sottoscrittori della prima banca della Val Vibrata (per chiedere l’apertura di uno sportello, ne sarebbero bastati 200), l’incidenza maggiore è rappresentata dai professionisti (18,5%), seguiti dagli imprenditori (16,5%), impiegati (11,5%), artigiani (10%), giovani, studenti (10%), commercianti (9%), operatori turistici (7%), operai (6%). Le donne rappresentano, infine, il 23,5% di coloro che hanno sposato il progetto.