Alla base della lite che ha portato all’accoltellamento di Paolo Cialini, 47enne tecnico informatico giuliese, ci sarebbe un diverbio stradale, pare una mancata precedente. L’assassino, Dante Di Silvestre (60 anni, un caldaista titolare della ‘2D Service” di Selva Piana a Mosciano Sant’Angelo) ha raccontato la propria versione prima ai carabinieri della compagnia di Giulianova, coordinati dal capitano Domenico Calore, e successivamente al Sostituto Procuratore, Irene Scordamaglia. Ieri sera è stato poi trasferito al carcere di Castrogno a Teramo.
Gli inquirenti però vorrebbero vederci chiaro e lanciano un appello ai residenti e passanti per avere ulteriori particolari sulla dinamica della lite e dell’accoltellamento. Secondo una prima ricostruzione Cialini viaggiava con la figlia di 7 anni a bordo della sua Fiat Punto, mentre Di Silvestre era alla guida di un furgone Fiorino. I due automobilisti avrebbero iniziato a discutere in auto per una mancata precedenza. Dalle offese verbali, si è passati presto ai fatti. Scesi dall’auto si è arrivati presto alle mani. L’omicida, tecnico delle caldaie di Mosciano, sarebbe stato raggiunto da un pugno in pancia e un calcio alle parti basse. Poi la situazione si sarebbe in un primo tempo calmata, i due hanno ripreso la marcia, per fermarsi ad uno stop poco distante. A quel punto Di Silvestre avrebbe preso un coltello a serramanico dall’auto e avrebbe sferrato un solo fendente, raggiungendo all’addome Cialini, sceso di nuovo dall’auto. Il caldaista poi avrebbe chiamato la moglie e la figlia e sarebbe rimasto in stato di shock sul posto, dove è stato fermato dai carabinieri. I militari hanno portato immediatamente in caserma anche la piccola di 7 anni. L’omicidio sarebbe avvenuto a pochi passi dall’abitazione del tecnico informatico.
Domani l’anatomopatologo Giuseppe Sciarra dovrebbe essere eseguita l’esame autoptico sul corpo di Paolo Cialini e stabile la causa certa del decesso. Di Silvestre, difeso dall’avvocato Giuseppe Viggiani, potrebbe essere riascoltato nei prossimi giorni. Su di lui pende l’accusa di omicidio volontario.