Teramo, Regione e Asl disertano l’incontro con l’Anffas: futuro a rischio per 400 disabili

incontro_anffasTeramo. Regione, Asl: assenti all’appello. Un’assenza che pesa per gli oltre 400 utenti, persone, disabili, che si affidano ai servizi offerti dal Centro di riabilitazione Fondazione Anffas Onlus di Teramo, che in una lettera inviata alle famiglie ha comunicato la notizia: il centro anticiperà la chiusura al 7 dicembre.

E il motivo è racchiuso tutto nella mancanza di fondi. Una decisione sofferta per il Consiglio di Amministrazione, che questa sera ha convocato un incontro con le famiglie e gli utenti, nella sede del Centro Servizi per il Volontariato a Piano D’Accio, per spiegare le ragioni di questo passo. Un incontro al quale erano stati invitati il presidente della Regione Gianni Chiodi, Lanfranco Venturoni, il direttore generale della Asl di Teramo: non pervenuti.

 

Gianni Chiodi due anni fa ci aveva fatto una promessa due anni fa. Io stasera sono venuto qui solo perchè volevo incontrarlo e parlare con lui. Ma lui non c’è. Cosa vogliamo fare? Aspettiamo ancora?”. E’ questo il grido accorato di Enzo, disabile, che avanza addirittura un’ipotesi sull’assenza di quelli che potrebbero risolvere i loro problemi: “non ci sono perchè si vergognano”.

Si avvertono forti segnali di disagio in sala: la preoccupazione si legge sui volti di quei genitori, di quei ragazzi che vogliono capire. Capire perchè il Centro di riabilitazione è costretto ad anticipare la chiusura, soprattutto quando la motivazione è racchiusa tutta in un calcolo matematico e in questo caso i conti non tornano.

“Nel 2010” spiega Paolo D’Angelo, direttore amministrativo dell’Anffas “la Regione ha erogato 2milioni 122mila e 992 euro, una somma decisamente inferiore rispetto agli anni precedenti. Esattamente, 1milione e 77mila euro in meno rispetto al triennio 2005/2007 e 300 mila euro in meno rispetto al biennio 2008/2009. Complessivamente 1milione e 400mila euro in meno, che per un’associazione come la nostra rappresenta una taglio importante. È come se avessero tagliato 33173 prestazioni ambulatoriali, equivalenti ad un anno di attività. C’è da dire che la sanità abruzzese è interessata dal risanamento sanitario, finalizzato ad un recupero del deficit accumulato. Ma si tratta di un’operazione condannabile, soprattutto per i modi in cui è stata attuata: senza tener conto delle esigenze degli utenti, che prima di tutto sono persone”. Tagli su tagli che “non permettono di fare una programmazione, perchè vi è una profonda incertezza sul futuro”. Più volte la Fondazione Anffas si è rivolta alla Regione, alla quale hanno evidenziato le difficoltà. Lo hanno fatto il 7 ottobre, ma anche il 9 novembre. Risultato: “nessuna risposta”.

Ma queste persone, queste mamme, questi papà hanno deciso di cambiare “strategia” e non sono minimamente intenzionati a mollare. “Abbiamo pensato di dar vita ad un comitato di genitori” spiega Cristina Scuderi, dell’associazione Impronte Dgamma “e chiederemo un incontro al presidente Chiodi, andremo a bussare alla sua porta. Se non riceverà lo aspetteremo fuori. Come spiego a mio figlio che il suo futuro è messo in dubbio perchè la Regione non ci dà i soldi?”.

Per adesso una cosa è certa: il Centro di riabilitazione sospenderà il servizio il 7 dicembre, come spiega il direttore operativo della Fondazione Idetta Galvani. Per poi riprendere il 3 gennaio, con il solito, grande punto interrogativo: le Istituzioni saranno vicine a queste Persone?

Marina Serra

 

 

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