La causa civile, tra la curatela fallimentare e la filiale della banca (Bnl), è durata quasi dieci anni. Ora, il giudice Stefania Cannavale ha accolto le tesi della curatela fallimentare, che lamentava operazioni anomale, condannando l’istituto di credito a restituire 500mila euro. Chi doveva occuparsi di seguire tutte le procedure fallimentari dell’azienda vibratiana, infatti, aveva evidenziato che sui conti correnti bancari della società (rappresentata dall’avvocato Bruno Massucci) vi era traccia di operazioni alquanto anomale, che in pratica avrebbero sottratto delle somme alla disponibilità sia della curatela fallimentare che degli stessi creditori. Operazioni, queste, che sarebbero state effettuate senza nessuna specifica autorizzazione. Nel periodo in questione, come ha poi stabilito il giudice, erano state effettuate delle transazioni per circa 500 mila euro, senza le firme del legale rappresentante. Somme, che ora, l’istituto di credito dovrà risarcire con gli interessi legali.