Molti di loro hanno ricevuto lo stipendio di luglio solo il 12 novembre, qualche giorno fa, altri sono ancora fermi al mese di giugno. A denunciarlo è la Funzione Pubblica della Cgil di Teramo, la quale comunica che nei prossimi giorni potrebbero percepire una ulteriore mensilità, “ma questo stillicidio non risolve il problema: chi lavora e presta la propria attività ogni giorno non può aspettare di essere pagato dopo mesi e mesi, specie con questa crisi”.
Il sindacato punta, dunque, il dito contro le cooperative, che gestiscono in appalto i servizi, contro la Regione Abruzzo e contro i Comuni associati.
Per quanto riguarda le cooperative, “riteniamo dannoso che molte nascano esclusivamente per gestire determinati servizi per un unico committente senza confrontarsi sul mercato per altri appalti e per altri servizi. Così, non avendo autonomia finanziaria, al primo ritardo di pagamento delle fatture da parte dell’ente appaltante, le cooperative si bloccano e non sono in grado di pagare gli stipendi ai lavoratori”.
Altra questione è quella relativa alla Regione Abruzzo, la quale “continua a promettere fondi che, però, non arrivano mai e qualche Comune associato, stretto dalle penalizzanti norme delle ultime finanziarie, tarda a versare alla Comunità Montana le mensilità dovute. Nel frattempo, i lavoratori senza stipendio devono sostenere e anticipare ogni giorno il costo della benzina per andare a lavorare e per spostarsi da un assistito all’altro sapendo che le spese di trasferta nemmeno verranno mai rimborsate perché la cooperativa non riesce a sopportarne l’onere”.