Asl Teramo, il “dolore misterioso”

asl_teramoTeramo. Il dolore neuropatico, come riconoscerlo, come affrontarlo, a chi rivolgersi. Sono queste le informazioni che chiunque potrà trovare sabato 13 novembre, per l’intera giornata, in piazza Martiri della Libertà a Teramo, nel gazebo informativo dedicato al dolore misterioso. L’iniziativa è promossa dalla Asl di Teramo per sensibilizzare la cittadinanza sul dolore acuto, che rappresenta la normale reazione del nostro corpo quando c’è qualcosa che non funziona correttamente o quando si è verificato un danno.

Un importante “campanello d’allarme”, dunque. Il problema, infatti, diventa tale quando il dolore si protrae oltre il danno che ne ha provocato la comparsa. Si parla in questo caso di dolore cronico, con il quale molte persone si trovano, loro malgrado, a convivere. E’ il dolore neuropatico e non ha una funzione protettiva. E’ importante diagnosticarlo e trattarlo in modo corretto.

“La Legge n. 38 del 2010” spiega il dott. Claudio Di Bartolomeo, responsabile dell’Ambulatorio per la Terapia del Dolore della ASL di Teramo “rappresenta una rivoluzione nella concezione e nella gestione del dolore in Italia. Riconosce infatti che il dolore, da solo, può costituire una malattia e disciplina il diritto a non soffrire con importanti novità assistenziali che coinvolgono sia il personale sanitario che i pazienti. Tra esse, l’obbligo per medici e infermieri di monitorare il dolore dei pazienti, a prescindere dalla patologia per la quale vengono ricoverati, allo stesso modo con cui si misura, ad esempio, la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria e la temperatura corporea”.

Nel 2000 è stato condotto uno studio che mirava a conoscere quanti malati avessero la percezione del dolore e quanto gli operatori sanitari sapessero trattarlo. Questa prima indagine multicentrica italiana sul problema dolore, rispecchia, pur con limiti numerici, la situazione sull’intero territorio nazionale.

Il risultato è preoccupante: nonostante 9 ricoverati su dieci accusassero qualche forma di dolore e quasi la metà lo avvertisse al limite della sopportabilità, meno di un terzo dei paziente ricevevano cure contro il dolore. Non solo: l’80% delle persone che rivelavano dolore intenso e il 60% di quelli che segnalavano un dolore moderato, non ricevevano alcun trattamento efficace per tali sintomi.

E così, poiché si stima che al giorno d’oggi il dolore possa essere controllato efficacemente nel 90 per cento dei casi, risulta che una percentuale rilevante di paziente soffre di un dolore che potrebbe essere evitato”.

 

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