Dire no alla “violenza ostetrica” e promuovere una maggiore conoscenza del parto fisiologico e delle tutele dei diritti delle mamme e dei neonati. In occasione della ricorrenza della giornata internazionale delle ostetriche, l’Ordine delle Ostetriche di Teramo, presieduto da Allegrina Di Giorgio, organizza per giovedì prossimo, dalle 12 alle 18 in piazza Martiri a Teramo, una giornata dedicata alla donna per affrontare i temi legati ad uno dei momenti più importanti nella vita di una donna come è quello della nascita del proprio figlio.
“Un’intera generazione di sanitari”, ha spiegato la presidente, “si è formata attraverso un modello assistenziale del parto, in cui le donne sono passate in secondo piano e con loro anche quel meraviglioso paradigma di sensazioni, emozioni, reazioni e magia che caratterizzano il travaglio prenatale, momento tra i più delicati e straordinari nella gestazione”.
L’eccessiva medicalizzazione di questo evento, infatti, pur senza nessuna indicazione scientifica, ha determinato la trasformazione di un processo naturale, come è quello del parto, in un evento patologico con conseguente perdita per la donna di autonomia e libertà decisionale del proprio corpo.
“La cosiddetta violenza ostetrica”, continua la Di Giorgio, “ossia la violazione del corpo, della psiche della donna e di suo figlio è una dimensione poco conosciuta, perché le donne, in assenza di strumenti di comprensione, hanno subito vere e proprie manovre di violenza, inconsapevoli delle forzature mediche alle quali venivano sottoposte”.
Secondo un’indagine dell’OMS, l’Italia si trova al 17° posto in Europa con 17.300 ostetriche, una ostetrica ogni 10.000 abitanti. In Abruzzo i Consultori familiari, che svolgono un ruolo fondamentale nell’accompagnamento alla nascita e dove la donna acquisisce conoscenze che le permettono di contrastare la violenza ostetrica, nella nostra regione sono sempre meno, con équipe incomplete e soprattutto non facilmente accessibili all’utenza.