Teramo, reinserimento lavorativo detenuti Castrogno: firmato l’accordo

rasicci_detenutiTeramo. “Siamo pronti al volontariato per pulire la città e renderla più bella per i cittadini. E’ la nostra speranza per un futuro più dignitoso”. Poche righe contenute in una lettera inviata da un gruppo di detenuti nel carcere di Castrogno al vice presidente della Provincia di Teramo Renato Rasicci. Una richiesta che oggi si è trasformata in realtà, con la sottoscrizione dell’accordo firmato questa mattina dal vice presidente Rasicci, dal direttore della casa circondariale Giovanni Battista Giammaria e dal presidente dell’associazione Uniti contro la droga Pasquale Di Mattia.

Il progetto consentirà ad un gruppo di sei detenuti, tre per ogni semestre, selezionati da una equipe interna al carcere, sotto la guida di Teresa Di Bernardo, di lavorare per un anno fianco a fianco con i cantonieri che si occupano della manutenzione sul primo nucleo stradale di Sant’Omero.

A partire dal 5 ottobre, ogni martedì, i detenuti saranno prelevati dai volontari dell’Associazione e trasportati al primo nucleo. Qui aiuteranno i cantonieri nei lavori di manutenzione delle strade. “Un vero e proprio percorso di riabilitazione sociale” spiega Rasicci “che consentirà loro di reinserirsi nel mondo del lavoro”.

Si tratta, nello specifico, di detenuti con una condanna definitiva di oltre sei mesi, già beneficiari in passato di un permesso e, quindi, altamente selezionati. Ragion per cui non servirà alcun servizio di vigilanza.

“Il mio ringraziamento” aggiunge Rasicci “va all’equipe del carcere e all’Inail di Teramo, con i quali la Provincia ha collaborato per la realizzazione di questo progetto, oltre naturalmente a Cristina Di Baldassarre, funzionaria del X settore provinciale”.

La bontà del progetto è evidente e di questo ne è consapevole anche il presidente del Bim Franco Iachetti, coinvolto nell’iniziativa dallo stesso Rasicci. “Nel 2011” ha garantito Iachetti “faremo in modo di estenderlo anche alle zone montane. E in questo caso non mancherà sicuramente il nostro contributo”.

Marina Serra


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