In tutto questo tempo si è continuato ad effettuare i lavori, che per il giudice si dovevano limitare alla mera messa in sicurezza dell’opera. Gli agenti della Polizia Municipale, invece, si sono trovati di fronte ad “un vero e proprio hotel a cinque stelle con tutti i confort del caso”.
Solo poche ore prima, quella che doveva essere una semplice ristrutturazione veniva alla ribalta su un quotidiano locale come pretenziosa casa di riposo. Da qui la curiosità della Procura teramana che ha spedito gli agenti della Polizia Municipale in avanscoperta.
Per il proprietario della struttura è tutto ok. “Non stiamo facendo nulla di anormale” si difende “tutto è in regola. Dopo il sequestro dell’agosto scorso ci fu data la possibilità di andare avanti con i lavori perché l’abuso era condonabile: tutto ciò di cui necessitava la struttura era la sua buona conservazione”.
L’unica pecca che il proprietario ammette è “quel colore all’intonaco che non poteva fare”. Ma a detta degli inquirenti l’imprenditore teramano doveva andare avanti solo con appropriati lavori di consolidamento. Evidentemente i controlli in quel sito sono stati poco incisivi. Nel sopralluogo sono stati trovati anche tre operai all’opera.