“ Il provvedimento è di natura esclusivamente precauzionale” spiega Franchino Giovannelli, “ anche alla luce di quelli che sono i riscontri delle analisi sulle acque di balneazione. In attesa che la situazione venga chiarita ulteriormente e i parametri tornino nei limiti di legge, è stato deciso di prolungare lo spazio nel quale esiste il divieto di balneazione. Ovviamente si tratta di un provvedimento temporaneo”. Naturalmente il divieto di balneazione, esteso per altri 150 metri verso sud, interessa anche alcune concessioni demaniali che si trovano a ridosso della rotonda Nilo. Gli operai del Comune, nel tardo pomeriggio, hanno provveduto già ad issare i cartelli con il divieto. A Martinsicuro, invece, la zona vietata alla balneazione è di 250 metri. Nonostante gli accorgimenti adottati, che testimoniano che ora certe problematiche dal torrente si sono propagate in acqua, il sindaco fa anche alcune precisazioni, relativamente ai casi di enterite accertati, che sarebbero 80, soprattutto bambini. “ Non si tratta di voler sminuire l’accaduto, sia chiaro”, aggiunge Giovannelli, “ ma è necessario fare delle distinzioni tra la gastroenterite da Rotavirus, che poi è fenomeno ricorrente durante la stagione estiva che nei tanti casi segnalati negli ultimi giorni in città, e i batteri di origine fecale presenti nel Vibrata come l’Escherichia Coli che presenta altra genesi. Così come è necessario precisare che nella restante parte del litorale di Alba Adriatica, come evidenziato dalle verifiche effettuate dall’Arta, non esistono problemi di sorta per quanto concerne la balneazione”.
Individuati nuovi scarichi abusivi nel Vibrata. La polizia provinciale, delegata dalla procura di Teramo di indagare sugli episodi di inquinamento del Vibrata, ha rilevato un quarto scarico irregolare lungo l’asta fluviale. Nei giorni scorsi ne erano stati individuati tre tutti altamente inquinanti. L’ipotesi di reato, se venissero accertate responsabilità, potrebbe essere quella di danneggiamento di acque e beni di proprietà pubblica. “In questo caso la Provincia si costituirebbe parte civile” dichiara il vicepresidente Renato Rasicci mentre, congiuntamente all’assessore all’ambiente, Francesco Marconi annuncia: “E’ nostra intenzione restituire alla Polizia Provinciale la sua funzione naturale: quella dei controlli ambientali. Si tratta di un corpo specializzato nella prevenzione e nel controllo del territorio sotto il profilo della tutela ambientale e considerato il nostro investimento sull’industria turistica e sui progetti di ecosostenibilità abbiamo più che mai bisogno di utilizzare la competenza e l’esperienza di questi operatori”.
Le indagini della procura. Questo pomeriggio il sostituto procuratore Laura Colica, titolare dell’inchiesta, sull’inquinamento del Vibrata e sulle possibili correlazioni con i casi di enterite che si sono manifestati nell’ultima settimana, ha effettuato un sopralluogo sul torrente. Assieme agli agenti della polizia provinciale e del personale della guardia costiera e al capitano dei carabinieri, Pompeo Quagliozzi, il magistrato ha dapprima verificato la situazione sul Vibrata per poi recarsi anche nel depuratore consortile di Villa Rosa. Durante la ricognizione, la Colica ha colloquiato con il sindaco di Alba Adriatica, con alcuni amministratori del Comune di Martinsicuro e con i responsabili del depuratore. Al momento l’indagine è nella fase embrionale, e non ci sono indagati, ma le cose potrebbero cambiare nei prossimi giorni, qualora venissero evidenziate delle responsabilità.
Potenziamento del depuratore. Un intervento da 700 a 1 milione di euro con fondi ordinari, quindi disponibili da subito dopo
Smaltimento del fango del Vibrata. Una delle priorità, avvertita soprattutto dall’amministrazione comunale di Alba Adriatica, resta quella di dragare il torrente e di rimuovere la sedimentazione del fango, che staziona nel letto del Vibrata. Questa mattina, in Comune, c’è stata una prima riunione tecnica per stabilire a chi spetti l’intervento nel Vibrata e la tempistica da seguire.
Marsili (Verdi): “allarmi inascoltati”. “Purtroppo io sono un ambientalista vero e l’allarme l’ho dato già da qualche anno agli amministratori di questa città, della Provincia e della Regione, agli organi di controllo e ai colleghi della stampa, se tornassi indietro rifarei esattamente ciò che ho fatto, ormai la misura è colma. Ritengo che se gli amministratori di Alba, non appena ricevuto l’allarme, avessero apposto i cartelli con divieto di balneazione avremmo evitato che i bambini si ammalassero e che i TG nazionali si occupassero della cittadina, anzi, dico di più, se i miei allarmi degli ultimi tempi fossero stati ascoltati avremmo evitato questo inutile tragico evento. Ma proprio perché credo nella critica costruttiva lancio una proposta fattiva di soluzione della problematica. Tre i punti : A) dragare immediatamente l’area della foce in prossimità del ponte di legno, così da risolvere la prima parte del problema ed evitare il pellegrinaggio di tutti i turisti e i curiosi che invece di recarsi ad ammirare le bellezze del nostro territorio si recano al ponte di legno per osservare “ la schifezza “, B) stanziare subito un milione di euro, come promette il presidente della Ruzzo Reti, per adeguare e ampliare il depuratore consortile di Alba Adriatica/Villa Rosa, così da evitare che nel 2011, in prossimità dell’estate ci ritroviamo punto a capo, C) un monitoraggio giornaliero e costante dello stesso depuratore, di altri della Val Vibrata e degli scarichi industriali per evitare che si verifichino sversamenti di materiale inquinante”.