La procura della Repubblica di Pesaro, che ha condotto l’inchiesta sul caso di Lucia Annibali, l’avvocatessa fatta sfregiare con l’acido dall’ex fidanzato Luca Varani, ha avviato ”accertamenti” per individuare chi abbia autorizzato un’intervista di Varani, detenuto nel carcere di Teramo, alla trasmissione ‘Storie maledette’ di Franca Leosini, in programma giovedì 4 febbraio su Raitre.
Varani è stato condannato in appello a 20 anni di reclusione, ma a suo carico è ancora pendente il processo in Cassazione (l’udienza si terrà il 10 maggio), e secondo il procuratore pesarese Manfredi Palumbo è grave che ”si raccolgano in tv le sue dichiarazioni, che potrebbero avere, anzi avranno sicuramente valenza processuale”. ”Mi chiedo come il Dap possa aver autorizzato questa intervista senza chiedere pareri, per quanto so, alla procura competente, ovvero alla Procura generale o alla stessa Corte di Cassazione”. Tanto più che Varani ”non ha mai risposto alle domande nei due gradi di giudizio”.
“Un’intervista inopportuna, che necessita di un chiarimento da parte del ministro della Giustizia sui criteri adottati dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria nel concedere l’autorizzazione”. Lara Ricciatti (Sinistra Italiana) ha presentato un’interrogazione al Guardasigilli sull’intervista per ‘Storie maledette’ a Luca Varani. Ricciatti chiede anche di sospenderne la messa in onda.
“È una polemica priva di fondamento. Varani è stato autorizzato dal dipartimento. Adesso invieremo tutta la documentazione alla Procura e per noi è tutto”. È con queste parole che il direttore del carcere di Castrogno Stefano Liberatore risponde alle polemiche suscitate dall’ intervista in carcere, rilasciata alle telecamere di Storie maledette di Luca Varani, l’avvocato pesarese condannato a 20 anni per aver sfregiato con l’acido la ex Lucia Annibali. “Varani è stato condannato in appello, quindi se vuole rilasciare dichiarazioni può farlo” aggiunge Liberatore.