I licenziamenti collettivi di 5 lavoratori della Las Mobili di Tortoreto vengono bollati come “illegittimi dal giudice, ragione per la quale gli stessi vengono annullati con la reintegra degli operai sul posto di lavoro.
E’ una sentenza destinata non solo a far discutere, ma anche a rappresentare un significativo precedente, quella emessa nei giorni scorsi dal giudice del tribunale del lavoro di Teramo, Giuseppe Marcheggiani.
In poche parole, le procedure di licenziamento collettivo avviate dalla Las Mobili, sul finire del 2013, presentavano profili di irregolarità. Provvedimenti che sono stati impugnati dai 5 dipendenti assistititi dagli avvocati Francesco Antonini e Francesca Borsa.
Procedura irregolare dunque, così come emerge dal dispositivo di sentenza del giudice, che ha ordinato il reintegro sul posto di lavoro (la procedura di mobilità era stata avviata sul finire del 2013) di 5 lavoratori (Ermanno Dovis, Attilio Torquato, Alfonso Nazzicone, Serafino Forcini e Vincenzo Ciancaglione) i quali dovranno essere indennizzati anche con 12 mesi di mensilità arretrate (oltre alla rivalutazioni di legge e agli oneri previdenziali).
Tutto il contenzioso è nato dalle valutazioni fatte dall’azienda per stilare la graduatoria comparativa dei vari dipendenti ricompresi nella procedura di mobilità, dalla quale poi è scaturita la procedura di licenziamento collettivo.
Dall’attività istruttoria, rileva il giudice Marcheggiani nell’esaminare l’impugnativa relativa ai 5 licenziamenti, è emersa la non corretta applicazione dei criteri di scelta da parte dell’azienda, avendo la stessa (nella graduatoria finale) attribuito ad alcuni dipendenti un inquadramento superiore. Aspetto, questo, che nella sostanza ha impedito una sorta di comparazione dei 5 lavoratori (prima licenziati e ora che vanno riassunti) con i soggetti potenzialmente licenziabili. Ma c’è dell’altro: l’inquadramento riconosciuto a taluni, infatti, si è materializzato in una fase successiva al licenziamento stesso, ossia nel giugno del 2014. Fa rilevare ancora il giudice: senza una diversa attribuzione di mansioni superiori, gli stessi avrebbero avuto in una ipotetica graduatoria complessiva punteggi minori (valutando anzianità e carichi familiari) rispetto ai 5 realmente licenziati. Dunque la situazione sarebbe stata diametralmente opposta.
Impugnativa, dunque, totalmente accolta in sede di giudizio, visto che la stessa è stata giudicata illegittima e dunque in violazione alle norme di legge.
(nelle foto i due legali e la sede della Las Mobili).