Il sindaco Enio Pavone, il suo staff e l’assessore all’ambiente Fabrizio Fornaciari hanno per la prima volta affrontato la questione del commissariamento della Riserva Naturale del Borsacchio.
La nomina dell’architetto Fabio Vallarola, a cui la Regione ha dato 24 mesi di tempo per verificare lo stato delle cose, secondo l’amministrazione rosetana non può essere considerata un commissariamento.
Nel corso di una conferenza stampa Pavone e Fornaciari hanno ripercorso l’iter che ha portato all’istituzione della Riserva di cui si è iniziato a parlare dal 2005, sino all’istituzione nel 2012, dopo la revisione dei perimetri che ha escluso definitivamente aree urbanizzate come ad esempio quella dell’Annunziata di Giulianova.
Pavone ha attaccato il Pd, sottolineando come nel periodo di governo monocolore della città, dal 2008 al 2011, ci sia stato un assoluto immobilismo. Ha poi sottolineato l’importanza del PAN, il Piano di Assetto Naturalistico, che però non è stato ancora adottato ma che verrà ora revisionato.
Il sindaco ritiene l’atto della Regione sul presunto commissariamento illegittimo ed è pronto anche ad un confronto pubblico, in qualsiasi momento, con chiunque. Attacca la Giunta D’Alfonso per non aver mai dato un centesimo di fondi regionali per valorizzare questa importante area che si sviluppa su una superficie di circa 1150 ettari.
“Intanto, la Regione avrebbe dovuto come minimo avviare un procedimento informativo”, ha spiegato il primo cittadino rosetano, “avrebbe dovuto inviarci una lettera di contestazione, cosa che non è stata fatta. Di punto in bianco è stato nominato l’architetto Vallarola, nei confronti del quale nutriamo molta stima, che avrà solo l’onere di comunicare cosa è stato fatto e cosa no. Ci sono aspetti poco chiari in tutta questa vicenda”.
Anche Fornaciari ritiene che il ruolo di Vallarola sarà solo quello di ricognizione sul lavoro svolto e senza mezzi termini parla di atto politico della Regione per accattivarsi le simpatie di una certa sinistra che si presenterà alle prossime elezioni amministrative alleata con l’area moderata.
“Non facciamo fatica a dire”, ha puntualizzato l’assessore, “che sia stata in qualche modo pagata una cambiale in vista delle prossime elezioni amministrative a Roseto, dove un’area moderata si presenterà con la sinistra locale, appoggiando un candidato sindaco, oggi alle dipendenze della Regione”.
Chiaro il riferimento a Rosaria Ciancaione. Intanto, il Comune di Roseto non esclude un’azione legale perché il procedimento sul commissariamento prevede una serie di vizi sia nella forma, sia nella legittimità, visto che la competenza era in realtà della Provincia.