Monta la polemica dei genitori che hanno i figli negli asili nido comunali che, dopo la notizia della chiusura per la prima volta di tutte le strutture per le vacanze natalizie (https://abruzzo.cityrumors.it/notizie-teramo/cronaca-teramo/176833-teramo-chiusura-nidi-per-natale-romanelli-sbugiardato.html), si sono visti consegnare il bollettino della retta mensile di dicembre con l’importo intero.
Sebbene, infatti, il regolamento non preveda l’evenienza di una riduzione, proprio in ragione del fatto che comunque nella domanda di iscrizione era stata assicurata l’apertura di uno o più nidi durante le festività di Natale e Pasqua, i genitori si aspettavano quanto meno un provvedimento che riducesse la tariffa visto che ci saranno quindici giorni di chiusura.
E tornano a chiedere spiegazioni anche a riguardo le esternalizzazioni dei nidi, dopo la delibera di giunta dei mesi scorsi che annunciava la possibilità di affidare a delle cooperative esterne questo servizio. Secondo alcuni rumors, infatti, sarebbero già state individuate le prime due strutture destinate alla privatizzazione che, da voci di corridoio, sembrerebbero essere quelle di San Nicolò e di Piano Solare.
“Chiediamo al Comune di fare chiarezza a riguardo, non tenendo nascosto in un cassetto decisioni che sembrano essere già state prese”, dicono i genitori che hanno espresso tutta la loro preoccupazione nel non sapere ancora cosa potrebbe accadere già dal prossimo anno scolastico. E invitano l’amministrazione a provare a cercare soluzioni alternative, prima di prendere decisioni definitive, guardando ad esempio all’esperienza pubblico/privato, fatta già con grazie ai contributi regionali con il progetto “Nido anch’io”.
Ma in realtà se un ripensamento del servizio da parte degli uffici comunali è stato fatto, ciò è avvenuto senza il coinvolgimento delle coordinatrici dei nidi che si occupano dell’aspetto pedagogico, e che, ad oggi, non conoscono ancora gli indirizzi dell’amministrazione. Inoltre se le voci sulle due esternalizzazioni dovessero essere confermate, si andrebbero a penalizzare due nidi di periferia, in barba alle esigenze del territorio, visto che in entrambi la richiesta è sempre elevata e, come nel caso di San Nicolò, la struttura consentirebbe di ospitare un maggior numero di bambini se solo ci fosse il personale necessario.