Ed è proprio Massimiliano, uno dei due fratelli di Samira, che lascia impresso sul proprio profilo alcune dichiarazioni.
“Non riesco a definire come mi sento”, scrive in un post, “non so con precisione lo stato d animo che ho… non sono mai stato fedele o religioso e in questo momento ho avuto la conferma che se ci fosse un Dio come credono molti di voi… è una bugia… Non so perché proprio a me, alla mia famiglia, mi sembra quasi di avere una calamita per le disgrazie o che qualcuno ci manda i colpi. Non so ma è assurdo… preferisco mentire a me stesso, convincendomi che abbiano capito male, che forse è stato un errore… ma purtroppo è così… e per quanto brutta o bella sia, una verità bisogna accettarla. Ringrazio i miei amici e la mia famiglia, quel poco che ne è rimasta, che mi sono vicini in questo brutto momento e spero di tornare a sorridere presto perchè a volte fisso il vuoto e mi sembra di essere morto dentro”.
Lunedì Samira dovrebbe comparire davanti ai giudici della Corte di Bradford. Il primo interrogatorio, come era stato annunciato dal suo legale, era stato differito perchè non era in grado di sottoporsi alle domande. Lunedì la cosa dovrebbe essere fatta. La giovane martinsicurese, che a quanto pare temeva di perdere le figlie (così avrebbe confidato a qualche amica), viveva in una casa-famiglia, dopo la decisione di troncare il rapporto con il compagni, Carl Weaver, 31 enne. Poi il raptus e la tragedia.