Atri. Comincia a sbloccarsi l’emergenza discariche in provincia di Teramo. Dopo il via libera da parte della Regione per Grasciano 2, a breve dovrebbero partire i lavori per il nuovo invaso del consorzio Piomba-Fino. Poco più di 90 mila metri cubi lordi, per una operazione che è stata presentata al municipio di Atri in una conferenza stampa durante la quale il presidente del consorzio ha anche tratteggiato un quadro desolante della gestione dell’ente negli anni passati. La nuova discarica sorgerà ad Atri, a fianco di quella già esistente sequestrata dalla magistratura nel 2006 e successivamente preclusa a qualsiasi conferimento. I lavori, per un costo complessivo di poco più di quattro milioni di euro, cominceranno non appena chiuso il bando per l’assegnazione dell’appalto, il prossimo 16 giugno, e dovrebbero terminare per l’autunno. Oltre alla costruzione vera e propria della discarica, la ditta vincitrice dovrà anche farsi carico della futura gestione dell’invaso, della costruzione di un piccolo impianto per il pretrattamento dei rifiuti e dei costi di copertura della discarica già esistente. Dai bilanci del Piomba-Fino, infatti, non è stato possibile reperire alcun fondo per la gestione post mortem del vecchio invaso, ha dichiarato il presidente dell’ente Gaetano De Lauretiis.
Accantonamenti pur previsti dalla legge, ma persi tra i conti degli anni passati che De Lauretiis ha definito “disastrati”. “Quando siamo arrivati abbiamo trovato un buco di più di due milioni di euro”, ha accusato il presidente. Ammanchi prodotti da una gestione portata avanti “con un po’ di allegria”, con fatture inesigibili tra le pieghe contabili del consorzio pubblico, e multe da parte della provincia per centinaia di migliaia di euro per l’evasione da parte dei comuni soci dell’ecotassa, a causa di dichiarazioni false effettuate sulle percentuali della raccolta differenziata.
La nuova discarica, ha detto De Lauretiis, verrà costruita anche grazie ad un finanziamento della Regione, che per il presidente del consorzio dovrà servire anche alla realizzazione di isole ecologiche nei vari comuni soci, all’acquisto di nuove attrezzature e alla sensibilizzazione ambientale. “Grazie alla raccolta differenziata – ha fatto notare il presidente – nell’ultimo anno il comune di Atri è riuscito a risparmiare circa 40 mila euro”. “Siamo l’unico consorzio totalmente pubblico, ed è una cosa di cui andiamo fieri”, ha detto De Lauretiis, che “a livello personale” ha criticato la pianificazione regionale in tema di rifiuti, che “nei prossimi due-tre anni rischia di far cadere l’Abruzzo in mano di pochi gruppi privati”.
Alessandro Cconsalvi