Alba Adriatica. Condannata a risarcire 10mila euro al Comune nel quale presta servizio per i manggiori esborsi, sostenuti dall’ente, per la tribolata gara d’appalto relativa all’attività di accertamento dell’Ici.
Le responsabilità contabili per il risarcimento che il Comune di Alba Adriatica (circa 35mila euro) ha dovuto riconoscere ad una società penalizzata (secondo la giustizia amministrativa) da una gara d’appalto del 2004 sul recupero dell’Ici, sono ricadute su un solo funzionario. Nella verifica avviata dalla procura regionale della Corte dei Conti erano finiti diversi tra funzionari e amministratori comunali: i componenti della commissione di gara, il segretario comunale, due sindaci ad altrettanti assessori alle finanze, di due diverse amministrazioni. Durante le fasi processuali, però, tutte le posizioni sono state stralciate, tranne che tre situazioni (definite dai magistrati contabili come colpa grave) relative a tre funzionari del Comune di Alba Adriatica (uno non è più in servizio), per i quali è stato chiesto inizialmente di farsi carico di un risarcimento di poco superiore ai 38mila euro. La cifra altro non era che il debito fuori bilancio, pagato dall’ente, per risarcire la ditta penalizzata dalla gara d’appalto, a favore della quale prima il Tar e poi il Consiglio di Stato avevano riconosciuto un risarcimento pari al 10% del valore dell’appalto, visto che il ricorso della società (Andreani Tributi) aveva prodotto i suoi effetti quando il servizio di accertamento dell’Ici era già stato affidato ad un’altra società (Soget). Rispetto alle richieste originarie, però, la funzionaria dell’ente è stata condannata a pagare, per danno erariale, 10mila euro, mentre per gli altri due funzionari coinvolti non è stata riconosciuta la colpa e dunque sono stati assolti.