Per adesso sono solo 30. Ma ne sono attesi altri 170. I proprietari del Residence Felicioni, nella zona sud del lungomare di Roseto, hanno dato l’assenso ad accogliere i profughi, con una comunicazione inviata direttamente in Prefettura, bypassando il Comune che sull’ipotesi di ospitalità di immigrati aveva preso una posizione ben precisa, come ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Alessandro Recchiuti.
“Era un bando prefettizio”, precisa l’amministratore rosetano, “a cui il Comune non aveva partecipato. A quanto pare il privato invece ha deciso di partecipare mettendo a disposizione la propria struttura”.
L’accoglienza degli immigrati dovrebbe garantire un sussidio quotidiano al titolare della struttura di circa 35 euro per ciascun ospite. I primi 30 profughi sono stati accolti nella giornata di mercoledì, ospiti negli appartamenti del residence, dopo essere stati per un periodo nella fungaia di Rocca Santa Maria, considerata però inadeguata. A Roseto c’è preoccupazione. E la conferma arriva direttamente da Recchiuti.
“Bisogna capire come verrà gestita l’intera situazione”, ha aggiunto Recchiuti, “quanti immigrati in effetti arriveranno. Ora ne sono 30, ma sappiamo che ne arriveranno altri 170. Capire anche cosa faranno durante il giorno”.
Il Comune di Roseto si è sempre contraddistinto per essere una Città solidale. Ha aderito al progetto Sprar, dando ospitalità a 25 extracomunitari, a 6 famiglie che hanno partecipato poi a corsi di italiano, di formazione, che lentamente si stanno integrando nel tessuto sociale locale. Ma l’arrivo di 200 profughi è qualcosa di completamente diverso.
“Io non credo che si possano mandare 200 persone in un residence”, conclude l’assessore, “garantire loro vitto e alloggio e non pensare a cosa faranno durante al giorno. Questa è la mia preoccupazione. Una preoccupazione legittima. La nostra è una città in difficoltà che ha già dato tanto. Non siamo in grado di far fronte a nuove emergenze”. Insomma, le situazioni da gestire sono diverse: sanitarie, di ordine pubblico, di controllo. Intanto vigili urbani e carabinieri pattuglieranno la zona a più riprese durante le ore della giornata.
TUTTI I COMMENTI POLITICI
FRONTE NAZIONALE SU MGRANTI ROSETO
In riferimento agli arrivi odierni di migranti in un residence di Roseto degli Abruzzi, Luigi Felicioni, il segretario provinciale del Fronte Nazionale dichiara quanto segue: “Siamo preoccupati perché non vediamo elementi e interventi tangibili che possano garantire la sicurezza del popolo rosetano da parte dell’impositore massimo: la prefettura di Teramo. E’ grave che Il popolo rosetano non abbia il diritto di sapere quanti sono, da quali Stati provengano, se si tratta di singoli elementi oppure nuclei famigliari e sopratutto,quali sono i programmi in merito da parte del Prefetto per la città di Roseto. Non ci piacciono poi i silenzi imbarazzati dei diversi componenti dell’amministrazione di 0centrodestrina0 rosetana. Roseto e i Rosetani non meritano questa assurda fumosità! Roseto è riuscita a difendersi negli anni dal fenomeno delinquenziale della prostituzione (Silvi e Alba Adriatica insegnano…), mentre oggi crediamo che la città, di fronte a queste imposizioni e ai presunti numeri, si trovi davanti ad un deciso bivio: quello di rischiare di perdere sicurezza personale e tranquillità. Non vorremmo inoltre che l’ampia disponibilità di posti letto del comparto cementizio di Viale Makarska, diventi un ulteriore alibi per fare di Roseto ampio e comodo approdo di queste assurde e scellerate politiche di accoglienza”.
SEL SU MIGRANTI A ROSETO
“L’arrivo a Roseto di 30 migranti ha destato una serie di polemiche. Note sono le argomentazioni che buona parte dei rappresentanti della politica italiana adottano sistematicamente per instillare un clima di terrore gratuito tra i lavoratori italiani. Misconosciute sono invece le ragioni che spingono milioni di donne e uomini nel mondo a lasciare i propri paesi di origine. Invece di cedere a sterili “atti di compassione” che nulla hanno a che vedere con una prospettiva politica di cambiamento radicale della società, o ad atteggiamenti xenofobi e fascistoidi, i compagni rosetani di Sinistra ecologia e libertà vogliono offrire ai cittadini di Roseto una risposta chiara alla questione dei migranti e dei rifugiati”.
Lo ha dichiarato Sel Roseto spiegando che “i migranti ospitati nella struttura alberghiera sono quasi tutti di origine nigeriana, un paese martoriato dall’imperialismo europeo e statunitense. Anche l’Italia ha fatto purtroppo la sua parte: L’Eni, la multinazionale italiana, è presente da oltre 50 anni nel sud del paese, e ruba oltre 2 milioni di barili di petrolio al giorno alla popolazione nigeriana, radendo al suolo sistematicamente coi bulldozer i villaggi e le abitazioni vicine ai giacimenti. Solo nel 2014, 349 perdite di greggio hanno inquinato le terre dei contadini locali, causando un danno abnorme in termini economici e sanitari proprio alle popolazioni locali che vivono di pesca e di agricoltura.
Senza dubbio, la Nigeria è uno dei paesi africani più devastati dall’imperialismo delle multinazionali. E tra queste, la “nostra” sembra essere tra le più efferate. L’imperialismo ha azzerato l’economia di sussistenza locale, ha devastato flora e fauna, lasciando la regione del delta del Niger persino senza luce elettrica e acqua potabile. Un vero crimine, in un’ area che potenzialmente potrebbe essere tra le più ricche al mondo. Domandiamo a tutti: siamo così sicuri che 30 migranti, spinti dalla disperazione che i nostri padroni hanno creato nei loro paesi, siano una minaccia per la nostra città? La loro presenza qui non è invece un vero valore aggiunto per meglio articolare una riflessione collettiva sul nostro essere tutti vittime di un sistema economico che in nome del profitto lascia metà dei giovani italiani disoccupati e 3 miliardi di persone nel mondo senza cibo, senza acqua, senza futuro? Questa dovrebbe essere la domanda fondamentale che dovrebbe porsi anche l’assessore Recchiuti, invece di domandarsi come passeranno il tempo i 30 migranti, o di dogliarsi per non essere stato informato del loro arrivo. Solidarizzare con il popolo nigeriano e con tutti i popoli oppressi dagli imperialismi è un nostro dovere, perchè lo sfruttamento a cui sono soggetti quei popoli è lo stesso che ogni giorno con una faccia più o meno benevola ritroviamo nei nostri posti di lavoro, nelle nostre scuole, nelle nostre città. I popoli che subiscono rapine sistematiche da parte delle multinazionali sono costrette a fuggire, pena la morte. Questo ci dimostra, senza se e senza ma, che la questione dell’emigrazione è una questione di classe che rientra nel conflitto totale che esiste tra il grande capitale transnazionale e i lavoratori di tutto il mondo”.
per la sinistra rosetana “al di là del colore e della latitudine geografica di provenienza, ciò che rimane una costante è la volontà di cambiare, di liberarsi dalle catene dell’oppressione di un modo di produzione economica che genera profitti per un pugno di oligarchi del mondo, benessere per pochi, e povertà, miseria, guerra e distruzione per 5 miliardi di lavoratori nel mondo”.
Migranti a Roseto, PD: “il pregiudizio genera paura. La paura ci rende schiavi di noi stessi”
“Ci vorremmo soffermare non sul come siano arrivati a Roseto i trenta e più migranti ma su come la città si deve porre nei loro confronti. Per anni abbiamo definito Roseto come ‘città aperta e solidale’ per la qualità dei servizi sociali, per la sensibilità e l’attenzione degli amministratori, per le tante associazioni di volontariato, cooperative sociali e parrocchie impegnate sul territorio; un fiore all’occhiello della Regione Abruzzo. Spesso accomuniamo il termine immigrazione con quello di criminalità pensando che ciò non può e non deve nemmeno sfiorarci perché noi non li vogliamo e cadiamo vittima del populismo che vorrebbe ruspe e respingimenti a suon di proiettili. Poi ci indigniamo, però, se alla tv vediamo le onde del mare che si infrangono su di un corpicino innocente di un bambino a cui è stato impedito di crescere e di avere un futuro.
Lo ha dichiarato il circolo locale del Partito Democratico, spiegando di credere “che anche Roseto debba fare la parte, non solo attraverso imprenditori che mettono a disposizione le loro strutture creando lavoro in periodi morti dell’anno nell’indifferenza della cittadinanza. Roseto deve dare un contributo, partendo dalle istituzioni locali, perché questo soggiorno, breve o lungo che sia, rappresenti un chiaro esempio di integrazione sociale. La nostra città ha più volte dimostrato di essere in grado di accogliere chi è in difficoltà, chi ha subito tragedie senza pregiudizio ma con la consapevolezza di voler fare del bene. La nostra città ha una storia che non discrimina ma accoglie. Crediamo che alle parole di Salvini, Roseto possa rispondere, come è sempre accaduto, con fatti concreti”.
BORGATTI SUI 30 MIGRANTI OSPITI DI UN RESIDENCE A ROSETO