Capistrello, truffa ai danni del Comune: sequestrati 800mila euro, 4 gli indagati

Capistrello. Scoperta dopo 20 anni una truffa ai danni del Comune di Capistrello “reo” di non aver segnalato una buca sulla strada che aveva causato un incidente stradale

 

Il personale del Commissariato della Polizia di Stato e della Compagnia della Guardia di Finanza di Avezzano hanno proceduto al sequestro di 812.841,53 euro presso gli uffici postali di Civitella Roveto, provento di una truffa perpetrata ai danni del Comune di Capistrello.

 

 

Il provvedimento di sequestro preventivo è stato emesso dalla magistratura al termine di una complessa attività investigativa svolta dalla Squadra Anticrimine del Commissariato con l’ausilio delle Fiamme Gialle di Avezzano, consentendo di comporre, tassello dopo tassello, l’articolato “mosaico” messo in atto dagli indagati.

 

 

I fatti risalgono al 1995 allorquando D. D., di anni 44 (uno degli indagati) rimaneva coinvolto in un incidente stradale nel territorio del Comune marsicano di Capistrello, rimanendo gravemente ferito e riportando una inabilità permanente pari al 100%.

Durante la fase istruttoria del procedimento finalizzato al risarcimento dei danni, al Tribunale di Avezzano, D.D. con il concorso del legale di fiducia, R. T. di anni 57, rilasciava false dichiarazioni ed attestazioni al fine di evitare la prescrizione del procedimento.

 

 

In particolare, veniva stravolta la dinamica del sinistro stradale con la collaborazione della madre (M.P. di anni 76) e di falsi testimoni (H. P. di anni 45, A.P. di anni 66 e S.P. di anni 44) – tutti indagati – facendo ricadere la responsabilità sul Comune di Capistrello per la presenza, sul manto stradale, di “una buca non segnalata e non visibile”.

In virtù delle false testimonianze veniva emessa, nel 2011, una sentenza di risarcimento danni per un importo di 2.362.927,53 di euro.

Gli indagati, raggiungendo un accordo con l’O.S.L. (Organo Straordinario di Liquidazione) del Comune di Capistrello – all’epoca dei fatti in dissesto finanziario – nel 2013 ottenevano la somma di 1.417.756,52 euro, parte della quale ( 812.841,53 euro) è stata tracciata sui conti correnti degli indagati e poi sequestrata.

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