Minacciato Don Luigi Merola. Ma domani sarà a Roseto per il Premio Fava.

don_luigi_merolaRoseto. Don Luigi Merola, presidente della Fondazione di recupero minorile “A’ Voce d’è Creature” e garante del Premio “Giuseppe Fava, nominato componente esterno della Commissione parlamentare antimafia, è stato minacciato di morte. L’episodio risale a qualche giorno fa. Ma don Merola non si arrende e va avanti nella sua battaglia contro la mafia.

Ora che è anche componente della commissione antimafia la sua battaglia andrà avanti sino in fondo. L’importante riconoscimento è stato conferito al sacerdote, che vive da nove anni sotto scorta per minacce subite dalla camorra, dal presidente della Commissione Beppe Pisanu. Per la prima volta ad una sacerdote e per la prima volta ad un membro esterno al parlamento. L’incarico è stato ufficializzato mercoledi a Roma, presso palazzo San Macuto, dinanzi a tutti i membri della commissione. Pur se nuovamente minacciato di morte nei giorni scorsi don Merola non ha voluto rinunciare al suo incontro con gli studenti nell’ambito del Premio “Giuseppe Fava” che si svolgerà venerdì 14 maggio alle 9,30 nella villa comunale di Roseto degli abruzzi.
L’ex parroco di Forcella, in prima linea contro la camorra, ha ricuvuto un messaggio chiaro: “Ricordati che il tuo corpo sarà fatto a pezzi e messo davanti la chiesa di Forcella”.
Sulle continue minacce don Merola ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Voglio rendere noto questo testo che mi è giunto perchè abbiate la giusta percezione della mia persona. Io sono un uomo, come tutti voi, che vive sotto scorta da molti anni, e a questi messaggi ormai ho fatto l’abitudine. Certo che ho paura: ogni giorno che passa ringrazio Dio perchè mi fa vivere ancora. Però sono anche determinato a non abbassare la testa: come dicevano Falcone e Borsellino, chi ha paura muore ogni giorno».

«Ed io – ha proseguito – grazie alla fede che ho nella Chiesa, continuerò senza tentennamenti a denunciare. Ed è un consiglio che mi permetto di dare a tutti. Se vogliamo che la nostra società sia migliore dobbiamo aiutare lo sforzo delle forze dell’ordine di ritrovare quella legalità che ci sfugge quotidianamente di mano. Dobbiamo imparare ad ascoltare di più il prossimo e imparare ad osservare maggiormente la dottrina cristiana. Deve vincere l’amore se vogliamo una società più a misura d’uomo e non la criminalità, l’illegalità, la delinquenza».

Impostazioni privacy