Giulianova. Votati in consiglio, nella tarda serata di ieri, i due pianti di recupero: quello per l’area ex Sadam e l’altro riguardante le aree ex Acciaierie del Sud ed ex Foma. Un’attesa di tanti anni, ma alla fine i progetti hanno avuto il via libera, nonostante il parere negativo de Il Cittadino Governante. Ma dalla parte della maggioranza si sono schierati due consiglieri di opposizione, Gianfranco Francioni dell’Udc e l’indipendente Mimì Di Carlo. “E’ un nuovo tassello”, dice il sindaco Francesco Mastromauro, “che si aggiunge al più vasto mosaico per una Giulianova immobilizzata da troppo tempo ed ora, finalmente, proiettata verso il futuro. In quelle aree assolutamente centrali, da decenni all’abbandono ed altamente degradate, sorgerà un nuovo e moderno quartiere, con due ampie piazze, una delle quali coperte, un ampio parco pubblico costeggiato da una pista ciclabile e con ponticelli in legno funzionali alla mobilità sistenibile. E poi una nuova strada parallela alla ferrovia fino al sottopasso di via Lepanto per allegerire il traffico su via Trieste”.
Quest’ultima verrà notevolmente ampliata mentre le traverse di collegamento con il lungomare sud saranno riqualificate. Importante la previsione del “cannocchiale verde”, cioè una fascia di verde pubblico larga 25 metri che si estenderà dal lungomare a via Trieste. Nel nuovo quartiere verrà trasferita la farmacia comunale, il “dog-parking”, cioè un parco attrezzato dedicato al benessere degli amici a quattro zampe, e un nuovo teatro.
“In nove mesi”, afferma il sindaco, “abbiamo dato risposte a problematiche le cui soluzioni sono rimaste inevase per decenni. L’approvazione dei piani di recupero ex Sadam, ex Acciaierie del Sud ed ex Foma, infatti, si aggiungono alla variante al Prg e al piano di lottizzazione E2 turistica, come indicato nel programma ammnistrativo “Giulianova 2020”. Sono molto soddisfatto del conseguimento di questi obiettivi fondamentali, raggiunti grazie ad una maggioranza compatta ma anche con il contributo di quella parte dell’opposizione più responsabile, perché capace di comprendere intelligentemente la necessità di disancorare Giulianova dalla immobilità che l’aveva per decenni penalizzata”.