Martinsicuro. Una beffa per la proprietà che nello stesso istante nel quale la procura sequestrava parte del centro commerciale, otteneva dal Tar il provvedimento con il quale il Comune avrebbe dovuto procedere al collaudo parziale del secondo lotto.
Più che un giallo, la vicenda del centro affari Il Grillo di Martinsicuro, sembra essere un romanzo senza fine, laddove non possono essere sottaciute nemmeno le posizioni adottate dalla pubblica amministrazione, e gli atti approvati in consiglio comunale. In coincidenza con il sequestro di parte del complesso commerciale, infatti, il Tar accoglieva la richiesta di sospensiva presentata dal legale della proprietà (Tonino Cellini), circa il diniego espresso dal Comune di Martinsicuro nel procedere al collaudo parziale delle opere di urbanizzazione anche del secondo lotto. Contestualmente, gli stessi giudici amministrativi hanno ordinato all’ente di pronunciarsi sulla stessa richiesta di collaudo. Operazione questa, allo stato attuale, che non può essere praticabile, visto che su una porzione dei nuovi immobili (circa 12mila metri quadrati, che poi è la parte ancora chiusa al pubblico), vige un provvedimento di sequestro da parte della procura di Teramo. Di certo, la partita non finisce qui. I legali della proprietà impugneranno il provvedimento davanti al tribunale del Riesame e solo allora potrà essere delineata la strategia futura. Certo, è che il vizio di fondo sembra nascere proprio dalle delibere approvate in consiglio comunale, sul progetto di variante, che hanno creato equivoci e degli errori di valutazione. Di sicuro anche l’ente dovrà individuare una via d’uscita che sia percorribile da un punto di vista legale. Posizione, questa, che in più circostanze è stata avanzata dal gruppo consiliare di An.