Teramo. Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dall’Italia dei Valori, il Partito Democratico si unisce al coro: “chiediamo chiarezza sulla legittimità della Teramo Ambiente”.
Secondo la ricostruzione dell’IdV prima e del Pd poi, ci sarebbero dei passaggi poco chiari relativi al periodo compreso tra il 2005 ed il 2007.
La Te.Am., lo ricordiamo, si occupa della gestione di numerosi servizi comunali, come lo smaltimento dei rifiuti, i servizi cimiteriali e museali, il verde pubblico.
Essendo una società mista, è costituita per metà dalla parte pubblica (il 48,50% delle azioni è detenuto dal Comune di Teramo) e per l’altra metà dalla parte privata. Attualmente, infatti, il 49% delle azioni è nelle mani della Emerambiente Spa, che non è altro che una costola della Slia, la società che al momento della costituzione (1995) aveva vinto la gara ad evidenza pubblica, indispensabile (secondo la normativa) per la nomina del partner privato.
Tra il 2005 e il 2007, la Slia, a seguito di una serie di problemi finanziari, è stata “spacchettata”, dando vita, appunto, alla Emerambiente, alla quale è stata affidata la gestione dei servizi comunali.
Il dubbio è: dato che in questa occasione non è stata fatta alcuna gara ad evidenza pubblica, come prevede la legge, è possibile ipotizzare una illegittimità della Teramo Ambiente?
La questione si fa ancora più calda, dato che nel prossimo Consiglio Comunale, previsto per lunedì 29 marzo, tra i punti all’ordine del giorni, si discuterà anche la delibera di conferma dell’affidamento della gestione servizi alla TeAm.
“Chiediamo al sindaco Brucchi e alla maggioranza di ritirare questo atto e procedere al bando di evidenza pubblica” ha detto Giovanni Cavallari, capo gruppo del Partito Democratico di Teramo, riunito oggi in conferenza stampa. “L’affidamento diretto non è ammissibile in quanto il nuovo socio non è stato nominato secondo quanto previsto dalla legge. E non diciamo questo perché vogliamo far morire la TeAm, dato che quello che ci interesse è comunque il futuro dei dipendenti di una società che rappresenta un caposaldo per la nostra città. La tranquillità della TeAm è strettamente legata alla serenità dei suoi dipendenti”.
Di operazioni “poco trasparenti” ha parlato anche il consigliere Manola Di Pasquale, mentre Robert Verrocchio, segretario provinciale Pd, ha definito il centro destra “arrogante e presuntuoso”.
Il riferimento è anche al consiglio provinciale che si è svolto ieri, dove si è discusso l’uscita della Provincia da alcune società partecipate, come appunto la Teramo Ambiente, l’Arpa e Banca Etica.
“In Comune il Partito Democratico sta assumendo una posizione di responsabilità” ha aggiunto il consigliere regionale Claudio Ruffini. “Invitiamo il sindaco e la maggioranza a riflettere sul mantenimento dei servizi e dei livelli occupazionali della TeAm, che dipendono da una gestione efficiente e trasparente”.
Marina Serra
La risposta della maggioranza. Non tarda ad arrivare la precisazione della maggioranza comunale in merito alle accuse piovute dal centro sinistra sulla questione Team. A difendere la decisione di prorogare l’affidamento dei servizi della Teramo Ambiente sarebbe direttamente la normativa che, per quanto poco chiara a livello nazionale, si basa su due criteri fondamentali, che avrebbero permesso agli uffici tecnici del Comune di Teramo di procedere in merito. Si tratta dei vincoli secondo cui la società deve essere costituita da una parte privata che detenga almeno il 40% delle azioni e che sia nominata tramite bando ad evidenza pubblica. Il sindaco Maurizio Brucchi precisa, dunque, di stare operando secondo quanto consentito dalla legge. “Stiamo parlando” sottolinea in proposito “degli unici limiti. Ciò che abbiamo deciso, dunque, è permesso dalla stessa legge. Questo è l’assunto che i nostri uffici hanno verificato attentamente. Siamo, perciò, estremamente tranquilli su quello che faremo lunedì”.
La preoccupazione della maggioranza comunale risiederebbe, soprattutto, nel futuro dei 280 dipendenti di cui l’azienda si compone. Secondo quanto sostenuto dal primo cittadino, infatti, “se andiamo in gara non è detto che il vincitore sia costretto a riassumere tutti. Con la proroga, perciò, stiamo difendendo quest’azienda, che è sicuramente la più florida del comprensorio teramano. Con questo atteggiamento, il centro sinistra la vuole, invece, distruggere. E questa politica non ci appartiene”.
Dello stesso avviso anche i capigruppo della maggioranza comunale, che lamentano un atteggiamento “grave ed irresponsabile” che potrebbe mettere a rischio un patrimonio comunale che prescinde dai singoli amministratori, ma rimane anche agli altri mandati. Addirittura, il centro destra accusa Siriano Cordoni, capogruppo IdV, di aver ricalcato pedissequamente le stesse considerazioni avanzate a Termoli da società del posto quando la Team si aggiudicò l’appalto. “Ed anche all’epoca” aggiunge Brucchi “risultarono accuse infondate”. Niente di nuovo, dunque e niente di veritiero.
La maggioranza difende anche Emerambiente Spa, a seguito delle accuse di chi ha definito la società un affidatario poco serio. “Stiamo parlando” precisa, infatti, Maurizio Brucchi “di un’azienda che fattura oltre 40 milioni di euro l’anno. Un’azienda, dunque, assolutamente affidabile, a prescindere dalle persone e l’unica del territorio a non dividere mai i dividendi da quando è passata in mano al centro destra. Questo perché è una società che deve erogare servizi e non fare utili”.
La maggioranza comunale disegna, insomma, un’opposizione troppo presa dai “no” per pensare al bene della città. A quasi un anno di governo, infatti, sembrerebbe che la minoranza non abbia ancora mai approvato un provvedimento. Sintomo, secondo Brucchi, della scarsa volontà di far progredire la città di Teramo.
Tania Di Simone