Giulianova. “Dal primo Luglio vongolare ferme. Due sono i fattori che hanno determinato questo fermo volontario: il primo, è la mancanza di prodotto idoneo causato non dalla pesca ma dalla violenta tempesta di Marzo che con il mare forza 9 e l’afflusso violento di acqua inquinata dei fiumi ha causato la morte di circa l’ottanta per cento di prodotto”.
Lo ha dichiarato il rappresentante di Cogevo e Federpesca, Walter Squeo, precisando che “si incolpa il pescatore di distruggere ma nessuno prende in mano la situazione a salvaguardia dei fiumi; il secondo fattore è la mancanza di territorio di pesca causato dall’estensione dell’area protetta del Cerrano”. 7
Il presidente del consorzio Giovanni Di Mattia polemizza sull’Area Marina Protetta del Cerrano: “mentre i signori del parco litigano per la Presidenza dell’Ente, i pescatori devono fermare la pesca grazie proprio a questi signori che neanche presenziano i tavoli regionali per la risoluzione dei problemi del settore in crisi. Cosa ci sarà sotto a queste cariche? Ci chiediamo noi pescatori. Intanto siamo di nuovo senza lavoro. Cosa diciamo alle nostre famiglie? Riponiamo adesso la nostra fiducia sul nuovo tavolo regionale voluto dall’Assessore Pepe e presenziato dalla Regione Abruzzo, il 10 luglio prossimo a Pescara, atto a risolvere la nostra grave problematica optando per una pesca artigianale proposta da noi pescatori. Speriamo che i sindaci e rappresentati dell’area protetta non ci snobbino di nuovo, come hanno già fatto eludendo l’invito a tale tavolo. Se non verranno fuori soluzioni a tutela del nostro lavoro, verranno attuate proteste pacifiche e giornaliere davanti alla torre con tutte le famiglie”.
Dopo il divieto di balneazione scattato ad Alba e Villa Rosa a causa del fiume Vibrata inquinato, Walter Squeo torna a chiedere maggiore controlli e interventi sui fiumi a tutela del mare e dei lavoratori del comparto pesca.