Teramo. “Dai primi atti che ho avuto modo di vedere c’e’ un profilo di totale estraneità del presidente Luciano Campitelli e della società del Teramo dalle accuse che gli vengono mosse».
Così il legale del numero 1 del Teramo, l’avvocato Renato Borzone, comincia a preparare la strategia difensiva e sottolinea come, a suo avviso, nelle carte relative alla seconda tranche dell’inchiesta sul calcioscommesse della Dda di Catanzaro “non vi siano presupposti tali da far ritenere il suo assistito coinvolto in una frode sportiva”.
Le accuse contestate a Campitelli e al direttore sportivo del Teramo, Marcello Di Giuseppe, sono quelle di violazione dell’articolo 1 della legge 401 del 1989: gli viene contestato, in concorso con altre tre persone, di aver alterato il risultato della partita Savona-Teramo, quella che ha regalato a quest’ultima la promozione in serie B.
Accusa che l’avvocato di Campitelli si prepara a contestare in tutte le sedi. “È stato fissato l’interrogatorio – conclude il legale – vedremo se il 17 o in altra data. Intanto valuteremo tutta la situazione”.