Teramo, conto alla rovescia per l’Interamnia World Cup. Montauti: “Speriamo nel miracolo”

A meno di un mese dall’inizio della 43^ Interamnia World Cup c’è ancora molto da fare in città per accogliere al meglio le squadre che parteciperanno all’edizione 2015. In particolare a destare qualche preoccupazione agli organizzatori è la condizione in cui versano alcuni campi comunali sui quali dovrebbero essere giocate le prime fasi di eliminazione delle diverse categorie.

Oltre alla mancanza di pulizia delle aree adiacenti ai campi, con le erbacce incolte non ancora tagliate e delle rete di protezione (campo della Molinari), oltre alla scomparsa delle reti alle porte (Campo all’aperto dell’Acquaviva), una delle situazioni peggiori è quella in cui versa il campetto dello Smeraldo, con l’erba alta tutto intorno alla recinzione e sui gradoni che fungono da spalti, ma soprattutto con gli spogliatoi scambiati per veri e propri bivacchi. Nonostante la presenza di lucchetti alle porte, infatti, è possibile vedere come all’interno siano stati lasciati ogni genere di rifiuti e anche una vecchia fornacella e un frigorifero per gelati non più funzionante.

Inoltre sembrerebbe a rischio anche l’allestimento delle gradinate in Piazza Martiri della Libertà, nel campo principale del torneo di pallamano teramano, a causa della mancanza di fondi comunali.

“Come ogni anno ci troviamo di fronte ai soliti problemi economici visto che gli Enti non hanno più la possibilità di dare gli stessi contributo degli anni precedenti e gli sponsor sono anch’essi in difficoltà” commenta avvilito il patron della manifestazione Pierluigi Montauti, che tuttavia non perde le speranze. “La macchina organizzativa si sta mettendo in moto in queste ore e, nonostante tutte le difficoltà, contiamo, come l’anno scorso, di poter assistere alla fine ad un vero e proprio miracolo e farcela anche quest’anno”. Montauti conferma anche la collaborazione ricevuta a parole dall’ammninistrazione comunale testimoniata dallo svolgimento di due conferenze dei servizi con i dirigenti e gli amministratori per mettere a punto quello che c’è da fare.

“Purtroppo”, continua Montauti, “si sconta la presenza di situazioni contingenti, visto che non possiamo più contare sulle entrate di una volta. Adesso anche paesi come l’Ungheria, la Spagna, la Danimarca, hanno confermato le loro difficoltà ma fermarsi ora sarebbe peggio e noi vogliamo andare avanti anche spinti dall’entusiasmo che, come sempre, ci mostrano gli atleti che vengono ogni anno, perchè amano la nostra città e la nostra Coppa”.

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