La Corte Europea, infatti, ha accolto il ricorso dell’Italia, contro la decisione della Unione Europea che vietava la presenza del simbolo della cristianità nelle aule scolastiche e negli edifici pubblici italiani.
Il sindaco si unisce, dunque, al plauso manifestato da tutti coloro che, a vario titolo, avevano promosso iniziative o manifestato contrarietà all’ipotesi e si congratula con la Vicepresidente della Commissione Commercio Internazionale del Partito Europeo, On. Cristiana Moscardini, promotrice del ricorso.
Brucchi aveva pubblicamente espresso la propria contrarietà alla decisione della UE, prima con una nota nella quale riportava le proprie considerazioni e poi organizzando una raccolta di firme a sostegno della petizione, alla quale avevano aderito migliaia di teramani.
“La manifestazione della fede nella sua massima applicazione simbolica” aveva scritto “è il segno di una storia, di un passato, di una memoria che è parte stessa del nostro essere italiani. Pensare l’Italia, nel suo essere Paese di libertà e tolleranza, nel suo essere Terra della solidarietà e dell’impegno, senza riconoscere alla dottrina cristiana il ruolo che ha avuto nella formazione del nostro tessuto sociale, significa ignorare quello che non può e non deve essere ignorato. In quel Crocifisso, c’è il senso profondo di un insegnamento, di un messaggio, di una scelta che, oggi, ci consente di chiamarci italiani. Non toglieremo i crocifissi dalle nostre aule” aveva concluso “e dai nostri uffici. Né ora né mai. E non saranno le direttive di Strasburgo ad imporcelo”.
Dalla stessa Moscardini è giunto al sindaco un messaggio di ringraziamento per il contributo fornito in prima persona e dai teramani che hanno aderito, significativo tassello per l’esito favorevole dell’iniziativa.
Marina Serra