Un lungo botta e risposta tra una maggioranza che esponeva i suoi dati ed una minoranza che contestava i rincari di alcuni servizi, come quelli previsti per l’uso dei campi sportivi e le mense scolastiche, oltre all’ingresso, tra le entrate comunali, della tassa sui passi carrabili.
“Aumenti indiscriminati” secondo i primi, “piccoli ritocchi” per i secondi.
“Nel bilancio non vengono menzionati elementi molto importanti” è il commento di Sandro Santacroce (Rifondazione Comunista) “come il trasporto pubblico, i servizi per i giovani, il rapporto con l’Università. Più che un bilancio di sinistra, lo definirei un bilancio sinistro, vuoto, privo di scelte politiche”.
“Cosa significa?” chiede Valeria Misticoni (PdL) “I giovani non sono mica una categoria a parte”.
Altro punto particolarmente discusso, oltre alla Tia e alle mense scolastiche, ha riguardato la questione degli affitti.
Secondo il capogruppo del Pd Giovanni Cavallari, i circa 360 spazi che il Comune affitta a privati o ad associazioni e che si trovano in pieno centro storico, rendono solamente 600mila euro l’anno circa.
“Non posso pensare che l’amministrazione spende mille euro al mese per l’affitto dell’Urp e ne incassa 500 per un locale molto più grande situato nella stessa zona”.
La risposta del sindaco Maurizio Brucchi non tarda ad arrivare, punto per punto, programma elettorale alla mano.
“Abbiamo speso 5 milioni di euro in cinque anni per le scuole e tutto quello che facciamo oggi lo facciamo nel rispetto delle regole. Non ci verrebbe mai in mente di fare qualcosa che non si può fare e ciò che stiamo facendo lo stiamo facendo bene. Per quanto riguarda il vecchio stadio ed il nuovo teatro, io non firmerò per il referendum perché sono il sindaco e perché sono un cittadino e il teatro lo voglio lì. Io sono più che soddisfatto per questa previsione di bilancio”.
E, alla fine, approvazione fu: il bilancio comunale è passato con 24 voti favorevoli e 8 contrari.
Oggi i gruppi consiliari di minoranza al Comune fanno il punto della situazione, accusando la maggioranza di aver utilizzato atteggiamenti “arroganti” e gesti e termini “irrispettosi” di tutta la minoranza”.
“Ciò attiene allo stile di questa amministrazione” scrivono “tipico di chi non tollera alcun disturbo al manovratore. Ben più grave invece l’aggressione verbale e tesa allo scontro fisico, operata da un facinoroso estraneo al consiglio comunale (l’ex assessore comunale al Bilancio Cantagalli, ndr) nei confronti del capogruppo del Partito Democratico, il quale, completata la dichiarazione di voto ricca di argomentazioni critiche sull’eccessivo aumento delle imposte comunali, è stato apostrofato e insultato, tra l’indifferenza di sindaco e presidente del Consiglio. Quest’ultimo, invece di applicare il regolamento che prevede il silenzio del pubblico e l’allontanamento di chiunque turbi i lavori d’aula, ha lasciato fare tra gli sghignazzi dei consiglieri di maggioranza. La misura è colma, si ritiene necessario a questo punto scrivere al Prefetto per far sì che il Consiglio Comunale di Teramo torni a essere il luogo della democrazia, del confronto civile e del rispetto reciproco e non il luogo di espressione dei comprovati istinti plebei dei sodali del centrodestra locale. La nobile tradizione civile di Teramo impone, anche a chi non ne è naturalmente capace, di mantenere un atteggiamento consono alla storia politica della città e a un minimo di educazione”.
Marina Serra