Un’attesa di circa due anni, ma alla fine i lavori di messa in sicurezza dell’argine sud del fiume Tordino, all’altezza della vecchia discarica di Coste Lanciano, sono iniziati. Un fronte di 300 metri che verrà protetto con la sistemazione di grossi massi che arrivano dalla cava di Acquasanta, in provincia di Ascoli Piceno.
La ditta Gianforte, che si è aggiudicata l’appalto, dovrà portare a termine l’opera entro un paio di mesi al massimo. La riconsegna, se le condizioni meteo consentiranno di andare avanti con i lavori senza alcuna interruzione, avverrà già entro la fine di giugno, quindi con un certo anticipo rispetto al programma.
“Si tratta di un’opera”, ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Fornaciari, “che va a suturare una ferita che ha con l’ambiente e con la storia della città. Parliamo di una vecchia discarica, dismessa da circa 40 anni e che ha subito diverse erosioni, a cominciare dal 2009, sino agli ultimi eventi. La situazione è poi peggiorata nel marzo del 2011 quando la piena del Tordino inghiottì un fronte di circa 250 metri, scaricando i rifiuti in mare”.
Oggi quel tratto di argine verrà consolidato e messo in sicurezza. La bonifica della discarica, come da più parti era stato chiesto, è un’operazione improponibile soprattutto per i costi che eventualmente dovrebbero essere sostenuti. Con la sistemazione di un ampio cordolo di grossi massi non si dovrebbe infatti più correre il rischio di erosione in caso di nuova piena.
Il progetto ha un costo di circa 300mila euro, fondi messi a disposizione dal precedente governo regionale. La burocrazia ha però allungato i tempi. Recentemente il Comune di Roseto aveva inviato una lettera di sollecito alla Regione, minacciando persino un intervento autonomo qualora non si fosse dato il via alle opere programmate.
“I lavori comunque sonio partiti”, ha aggiunto Fornaciari, “il nostro obiettivo sarà ora quello di tutelare il tratto di fiume Tordino verificando se anche altri Comuni che si affacciano lungo questo corso d’acqua stiano facendo la loro parte. Stiamo programmando una sorta di escursione lungo le sponde del Tordino. Vogliamo sincerarci delle condizioni dell’alveo. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta, ora spetta agli altri”.