Giulianova. C’è preoccupazione in città per le sorti del liceo scientifico “Marie Curie” che rischia di essere penalizzato dalla riforma scolastica a vantaggio del liceo classico di Roseto. Il timore che addirittura vi sia una riduzione del numero delle classi e persino dei corsi è forte ed è stato espresso recentemente dai dirigenti dello storico liceo giuliese. Preoccupazione che ha coinvolto anche l’amministrazione comunale. Lo stesso sindaco Francesco Mastromauro si è chiesto quale sarà il futuro del liceo scientifico di Giulianova. Il primo cittadino giuliese ha fatto proprie le preoccupazioni dei docenti del “Curie” riportate in un documento inviato al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo Carlo Petracca nonché al Presidente della Regione e all’assessore regionale all’istruzione.
“L’attivazione del liceo sperimentale scientifico Brocca presso il Liceo classico di Roseto”, dice infatti il sindaco, “ha determinato l’erosione del tradizionale bacino d’utenza su cui poteva contare il liceo giuliese, una realtà vivace ed apprezzata presente da mezzo secolo. I cinque indirizzi su cui può contare Roseto rispetto all’unico del “Curie” di Giulianova determina un forte squilibrio che, in breve tempo, metterà a rischio l’autonomia del nostro Liceo”.
Per scongiurare tutto ciò l’amministrazione comunale auspica, come in effetti proposto dai docenti in linea con la riforma dei cicli, l’attivazione immediata del Liceo tecnologico e del Liceo linguistico, quest’ultimo, peraltro, erede dei 3 corsi bilingue già attivi nel “Curie” da molti anni.
“Questa soluzione eviterebbe quello squilibro formativo”, conclude il sindaco Mastromauro, “che oggi penalizza Giulianova e, nel contempo, favorirebbe il pendolarismo extra regionale dei paesi posti al confine nord verso le Marche. Senza contare poi che con il potenziamento del polo scolastico della nostra città la Provincia otterrebbe un sicuro risparmio in termini strettamente economici, in quanto a Giulianova la stessa Provincia è proprietaria di ben quattro edifici che insistono tutti sulla stessa area, consentendo così una agevole razionalizzazione anche degli spazi e delle strutture”.
Intanto, sono state messe a dimora su tutto il territorio comunale 600 nuove piante. Si tratta di noccioli, ciliegi ed altre essenze donati dal Corpo Forestale dello Stato, messi a dimora in varie zone della città, da via Ippodromo al giardino nei pressi del Palazzo di Giustizia. “Questi nuovi alberi”, dichiara il Vicesindaco con delega all’ambiente Gabriele Filipponi, “sono stati piantumati in aderenza alle linee guida di “Un bosco per la città”, il progetto finalizzato ad arricchire il patrimonio arboreo della nostra città non solo per migliorare la qualità ambientale delle aree urbane ma anche con lo scopo di stimolare i cittadini, specie i più giovani, al rispetto del legame con la natura”.
Lino Nazionale