“Non è dato sapere cosa si celi realmente, anche se è facilmente intuibile” spiegano, infatti, i membri del comitato, “dietro l’opera mistificatoria portata avanti sistematicamente da questi faccendieri quando tentano di proporre e “vendere” la loro idea alla collettività, cercando di convincerla che ne trarrà vantaggio. Sappiamo benissimo, invece, chi sarà ad avere profitti ad operazione conclusa”.
Secondo il comitato, infatti, il sindaco avrebbe deciso di non rispettare alcune forme di partecipazione popolare riconosciute dallo statuto comunale. Il riferimento è, ovviamente, al referendum chiesto da diversi movimenti cittadini.
“Si ha il coraggio e l’incoscienza di affermare e far passare all’opinione pubblica concetti come “tempo scaduto per il referendum” e “forti penali da pagare a carico della collettività”” attacca, infatti, il comitato, “mentre si omette volutamente di porre l’accento sul veloce susseguirsi degli eventi e la rapidità che si è voluto imprimere a tutto l’iter progettuale del nuovo teatro con il versamento della fideiussione bancaria da parte della ditta proponente. Siamo convinti che l’ottuso atteggiamento che caratterizza le insensate prese di posizione del primo cittadino ed il suo arroccarsi su posizioni tanto arbitrarie quanto anacronistiche nascondano in realtà la consapevolezza che il consenso, sbandierato in più di una occasione, stia rapidamente svanendo”.
Convinti dalla genuinità della battaglia che sta portando avanti, il comitato “Giù le mani dal Comunale” intende, pertanto, essere sempre più deciso nella volontà di salvaguardare uno spazio pubblico dall’alto valore storico, sociale, culturale e sportivo com’è il vecchio stadio teramano.
I “Ragazzi della Est” invitano, dunque, tutti coloro che vogliono schierarsi a difesa del Comunale a partecipare alla raccolta firme che il comitato promuoverà nei prossimi giorni. L’obiettivo è quello di promuovere ancora il referendum consultivo contro l’abbattimento dello stadio.
“La strategia della speculazione che investe, oltre che un pezzo di storia di Teramo, anche una risorsa ed un bene fondamentale di utilità generale” concludono i membri del comitato, “continua a nutrirsi di un’informazione schierata al servizio del padrone e poco incline ad affrontare le tematiche in modo trasparente e a mettere equamente sul piatto della bilancia gli aspetti oggettivi che interessano il dibattito sullo stadio comunale. Di conseguenza, è nostro dovere rispondere al continuo e fazioso tentativo, da parte del sindaco di Teramo, di sponsorizzazione di un progetto che altro non significa se non abbattere per speculare”.