Teramo. Prevenire gli infortuni sul posto di lavoro e sensibilizzare i lavoratori e i datori di lavoro ad un uso corretto degli strumenti.
Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato questa mattina nel Palazzo del Municipio tra il sindaco Maurizio Brucchi e il direttore generale Inail Abruzzo Ferdinando Balzano.
E per la prima volta, un protocollo d’intesa permette di intervenire nell’ambito di un settore mai toccato finora, pur essendo particolarmente a rischio. Si tratta del settore dell’agricoltura, nel quale, secondo i dati forniti dall’Inail e relativi all’anno 2008, sono stati registrati 2309 infortuni denunciati a livello regionale e 507 nella provincia di Teramo.
“E’ un settore in cui si verificano gli infortuni più gravi” ha detto Balzano. “Basti pensare che dall’inizio di questo anno si sono avuti già due incidenti mortali, di cui uno in provincia di Teramo”.
La soluzione a questa grave mancanza è rappresentata appunto da questo importante protocollo d’intesa, che punta su due aspetti fondamentali, la formazione e l’informazione.
“Un progetto che vedrà coinvolti tutti gli attori principali” ha proseguito Balzano “dagli imprenditori agricoli ai lavoratori, dalla Asl alle associazioni di categoria”.
E il protocollo troverà la sua concretezza nella Fiera dell’Agricoltura che si svolge ogni anno proprio a Teramo.
“In quella sede “spiega Maria Ceci, responsabile provinciale della sicurezza “presenteremo i primi risultati ottenuti, a partire dai dati che ci hanno portato alla firma di questo protocollo. Quelli che avvengono nel settore agricolo sono infortuni molto gravi e le cause spesso sono dovute ad una scarsa conoscenza delle procedure sicure. E’ importante, quindi, sensibilizzare sui rischi derivanti dall’uso dei mezzi agricoli, ma anche dei concimi, che spesso generano malattie anche tumorali”.
Sicurezza in primo piano, dunque, a qualsiasi livello.
“L’agricoltura” ha concluso Brucchi “svolge un ruolo molto importante nel territorio teramano ed è importante dare uno stimolo affinché non si verifichi un abbandono definitivo delle campagne. In un momento di grande crisi economica, l’agricoltura può essere la giusta risposta”.
Marina Serra