Pineto, i dipendenti del Mercatone Uno in sciopero da oggi e sino a domenica

Hanno deciso di incrociare le braccia a difesa della loro dignità e del posto di lavoro. I dipendenti del Mercatone Uno di Scerne di Pineto hanno aderito in massa allo sciopero proclamato dalle sigle sindacali. Si sono piazzati dinanzi all’ingresso del magazzino e hanno esposto striscioni ed intonato slogan.

Sono 72 i posti di lavoro che rischiano di essere cancellati con la chiusura di questo punto vendita. Ma vi è anche un indotto non di poco conto. Alla fine complessivamente ne verrebbero spazzati via oltre un centinaio.

“Noi vogliamo risposte dalla proprietà”, spiega Gildo Di Vittorio, della Rsu Uil, “Abbiamo avuto vari incontri ma ad oggi non abbiamo avuto nulla. Il punto vendita di Scerne è tra quei 34 in tutta Italia che dovrebbero essere chiusi. Chiusura e svendita attiverebbero di conseguenza i licenziamenti”.

Lo sciopero andrà avanti sino a domenica. Poi lunedì prossimo a Pineto si riunirà un Consiglio Comunale in seduta straordinaria e aperta al pubblico. I dipendenti del Mercatone Uno saranno presenti compatti. Sono stati invitati a partecipare anche i rappresentanti politici di Roseto, a cominciare dal sindaco Enio Pavone, visto che molti dipendenti del punto vendita di Scerne arrivano dalla vicina Città delle Rose.

Gli operai sono preoccupati. In questi anni di difficoltà, per evitare la chiusura, hanno accettato anche orari pesanti purché l’attività andasse avanti. La situazione che si è venuta a creare è diventata insopportabile. Dal 19 gennaio scorso i dipendenti non usufruiscono più del contributo di solidarietà e non possono più contare su uno stipendio pieno. In busta paga trovano appena 500 euro. Si sono famiglie che hanno solo questo reddito, chi con tre figli a carico.

Intanto, c’è chi è intenzionato a chiedere il sostegno della Banca del Vomano, del presidente Giulio Cesare Sottanelli, parlamentare di Scelta Civica. L’istituto di credito, che ha inaugurato lo sportello proprio a Scerne di Pineto, lo scorso mese di gennaio, potrebbe anticipare le somme che l’Inps dovrà versare non appena scatteranno le nuove procedure di solidarietà o di cassa integrazione.

Venerdì prossimo alle 20 il Movimento 5 Stelle di Pineto nella Biblioteca Comunale di Scerne terrà un’assemblea a cui sono stati invitati a partecipare tutti i dipendenti del Mercatone Uno delle sedi di Pineto e Sambuceto, altro punto vendita a rischio chiusura. Ci saranno anche i consiglieri regionali Riccardo Mercante e Gianluca Ranieri.

IL SINDACO DI SAN GIOVANNI TEATINO E QUELLO DI PINETO AL FIANCO DEI LAVORATORI DELLA MERCATONE UNO

“Stiamo seguendo con la massima attenzione la questione Mercatone Uno e stiamo facendo tutto quanto in nostro potere”. Queste le parole dei sindaci di San Giovanni Teatino, Luciano Marinucci e di quello di Pineto Robert Verrocchio che ieri hanno partecipato alla riunione con i lavoratori della Mercatone Uno di Sambuceto che si è svolta presso la sala consiliare del comune di S. Giovanni Teatino, alla presenza delle rappresentanze sindacali che stanno seguendo la questione. “Abbiamo già interessato il vicepresidente della Regione Giovanni Lolli – ha aggiunto il sindaco Verrocchio – e il presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino. Sono in ballo più di cento posti di lavoro in tutto Abruzzo, di cui 74 nel punto vendita di Pineto. Stiamo attivando tutti i canali a nostra disposizione per essere vicino ai lavoratori e per scongiurare la chiusura del Mercatone Uno”.

LUNEDI’ POMERIGGIO CONSIGLIO STRAORDINARIO SUL MERCATONE UNO A PINETO

E’? stato convocato per lunedì 30 marzo alle ore 16 il consiglio comunale straordinario per discutere della questione Mercatone Uno. “E’? cruciale che in questo momento tutte le istituzioni facciano il possibile per scongiurare la perdita dei posti di lavoro del Mercatone”, ha dichiarato il sindaco di Pineto Robert Verrocchio, che ieri sera ha anche partecipato ad un incontro convocato dal sindaco di S. Giovanni Teatino Luciano Marinucci insieme ai dipendenti del punto vendita di Sambuceto della ditta di grande distribuzione.
Il consiglio di lunedì, aperto a tutta la cittadinanza, vedrà anche la partecipazione dei comuni di Silvi, Atri, Roseto e San Giovanni Teatino. Per l’occasione sono stati anche invitati la Regione, la Provincia, i parlamentari del teramano e le rappresentanze sindacali che stanno seguendo la questione.
“Dobbiamo scongiurare la chiusura del punto vendita di Scerne, con i suoi 74 dipendenti oltre a tutto l’indotto – ha aggiunto il sindaco Verrocchio – perché rappresenterebbe una ferita non solo per Pineto, non solo per il territorio del Cerrano, ma per l’intera provincia”.
Il sindaco ha anche espresso solidarietà per la protesta messa in campo dai lavoratori del punto vendita di Scerne a partire da questa mattina. “Non si capisce il perché della volontàdi chiusura posto che, a quanto ci risulta, quello di Pineto non è un punto vendita decotto ma anzi molto profittevole, che è capace di attingere da un bacino di pù di 50 mila persone”.
Il sindaco di Pineto ha anche comunicato la sua volontà di essere presente al tavolo di confronto tra sindacati e proprietà che si svolgerà martedì¬ primo aprile a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico. “Saremo lଠperché vogliamo parlare con chi di dovere ed esporre le nostre ragioni”, ha concluso Verrocchio.Sciopero Mercatone Uno 3

IL SINDACO PAVONE ED IL CONSIGLIERE DI GIUSEPPE FANNO VISITA AI DIPENDENTI DELLA MERCATONE UNO IN SCIOPERO

Questa mattina il Sindaco di Roseto degli Abruzzi, Enio Pavone, ed il Consigliere comunale, Filiberto Di Giuseppe, hanno fatto visita ai dipendenti della Mercatone Uno impegnati a scioperare, da oggi fino a domenica, fuori dal punto vendita di Scerne di Pineto a difesa del proprio posto di lavoro.

Il Sindaco Pavone, dopo aver nuovamente ascoltato le ragioni e le preoccupazioni dei lavoratori, ha confermato loro la vicinanza di tutta l’Amministrazione e della città di Roseto degli Abruzzi, ribandendo con forza il proprio personale impegno a lavorare, assieme alle istituzioni ed agli enti preposti, affinché si possa trovare la migliore soluzione possibile per tutelare i posti di lavoro.

 

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