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Tortoreto, bando annullato per zona diporto: Comune condannato al risarcimento

Tortoreto. L’annullamento, nel 2008, del bando per assegnare un’area demaniale, da destinare all’alaggio e la sosta di imbarcazioni da diporto, costa al Comune di Tortoreto un risarcimento danni di circa 4mila euro.

 

 

Nulla a che vedere alla richiesta del ricorrente, che pretendeva un risarcimento di 100mila euro, ma è pur sempre una somma che l’amministrazione pubblica dovrà onorare.

 

 

L’esito del contenzioso è figlio di una recente sentenza del Tar de L’Aquila, che ha rigettato il ricorso di un privato che chiedeva di “cassare” una delibera della giunta comunale (era il marzo del 2008, giunta Di Matteo) con la quale era stato annullato il bando per assegnare una concessione demaniale sul litorale sud (in prossimità di via Napoli) per realizzare uno spazio dedicato alle imbarcazioni da diporto.

 

I giudici amministrativi hanno riconosciuto, da un lato la liceità del provvedimento dell’esecutivo, che per ragioni strategiche aveva deciso di tornare indietro sui propri passi e non prevedere più in quella area (così come fissato nel piano spiaggia) un’area per l’alaggio e la sosta delle imbarcazioni da diporto.

 

Ragioni soprattutto politiche, che in ogni caso legittimano la volontà di rivedere la pianificazione dell’arenile.

Di contro, però, nella stessa sentenza viene configurata una responsabilità pre-contrattuale da parte del Comune, visto che il privato (difeso dall’avvocato Gabriele Rapali) che era in procinto di partecipare al bando, aveva sostenuto delle spese per redigere la documentazione di rito.

Il dispositivo, dunque, rigetta la richiesta di annullare la delibera, ma condanna l’ente a risarcire il danno (1500 euro) e tutti gli oneri comprensivi delle spese legali, che nel totale fanno poco più di 4mila euro.

 

Sin qui il pronunciamento dei giudici. Resta il fatto che quella che all’epoca fu una scelta politica (non assegnare l’area demaniale in vista di futuri sviluppi per quella zona, come una darsena e aree attrezzate per la piccola pesca), di fatto non ha mutato le cose. Sullo stesso tratto di arenile, anzi,  permane uno spazio, pubblico, per il rimessaggio delle barche e all’orizzonte non si intravedono opzioni utili per dare corso alle vecchie idee di sviluppo.