Mosciano. La frana che ha colpito Contrada Marina tra novembre e dicembre 2013 ha lasciato senza casa 7 famiglie (in via Pescara) che, con lo stato di emergenza termina il 18 gennaio, lanciano un appello alle istituzioni.
Il Comitato Via Pescara che rappresenta le 7 famiglie sgomberate ricorda che “Il movimento franoso risulta di tale ampiezza tanto da essere stato oggetto, in data 3 novembre 2014, di sopralluogo da parte del Governatore della Regione Abruzzo Dott. Luciano D’Alfonso a cui ha fatto seguito, in data 1 dicembre 2014, un secondo a cura del Prefetto Franco Gabrielli, il quale, in tale circostanza, ha dichiarato sia l’impossibilità per quei nuclei familiari che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni di poter un giorno farne ritorno che la fine dello stato di emergenza in scadenza a gennaio 2015. Il 18 gennaio è scaduto lo stato di emergenza; nonostante gli accorati appelli rivolti dal ‘Comitato Via Pescara’ agli organi Istituzionali, quali il Commissario Delegato all’emergenza in Abruzzo, la Regione Abruzzo, il Prefetto e la Provincia di Teramo, il Comune di Mosciano Sant’Angelo con la Commissione speciale per l’emergenza in Contrada Marina, di conoscere quale futuro li attende, quali soluzioni sono state prese per questi nuclei familiari i quali, a seguito dell’inagibilità delle loro abitazioni sono stati costretti a dover reperire altre abitazioni e a breve, non saranno in grado di far fronte al pagamento dei relativi canoni di locazione, poiché le loro condizioni socio – economiche, per i bassi redditi che percepiscono, redditi derivanti prevalentemente da pensione o da lavori saltuari e/o precari, da lavoro dipendente, sui quali grava per alcuni anche il pagamento del mutuo, il mancato rimborso delle spese sostenute a seguito dello sgombero e al reperimento di altre abitazioni, hanno portato ad azzerare i piccoli risparmi non permettendo loro di far fronte ad ulteriori e gravose spese”.
Il Comitato Via Pescara rinnova l’appello affinché si trovi una soluzione certa e concreta: “ad oggi ci si chiede quali soluzioni sono state intraprese per le abitazioni che, probabilmente, non potranno essere recuperate e per gli immobili parzialmente danneggiati, considerato che lo stato d’emergenza, già prorogato nel mese di luglio 2014 ha anche la finalità di porre in essere studi, progetti, interventi per un ritorno alla normalità di quei nuclei familiari oggetto di sgombero”.