Lo rendono noto i sindacati Filctem-Cgil, la Femca-Cisl e la Uiltec-uil che, al termine della riunione, negli uffici della Regione Abruzzo, per l’espletamento in sede istituzionale della procedura di licenziamento collettivo ex artt. 4 e 24 della legge 223/9, parlano di “ennesima enorme perdita di posti di lavoro all’interno di questa azienda” e si definiscono “assolutamente insoddisfatti”.
“Le Organizzazioni Sindacali – si legge in una nota – hanno ribadito la loro posizione richiedendo il ritiro della procedura di licenziamento, ma l’Azienda ha di nuovo esplicitato ed argomentato la necessità da parte sua di mantenere la procedura aperta. Dopo ampia e animata discussione si è giunti ad una mediazione e si è esperita la procedura con un accordo che prevede la riduzione del numero degli esuberi da 24 a 15 recuperando di fatto 9 persone. Per i 15 esuberi rimasti sarà aperta una procedura di non opposizione al licenziamento a cui le persone interessate potranno aderire entro e non oltre il 20/01/2023 con un incentivo economico di 14.250, finito tale termine per coloro che non aderiranno alla procedura per non opposizione si attuerà la procedura di mobilità forzata”.
“La Regione – aggiungono – ha preso l’impegno a mettere in atto un pacchetto di strumenti per la ricollocazione e riqualificazione al lavoro in altre aziende del territorio di tutte le persone che usciranno dalla Brioni con il coinvolgimento di tutte le parti al tavolo. A tal proposito si avrà un nuovo incontro nel mese di Gennaio”.
“Ci auguriamo che questa sia l’ultima volta e che per il futuro si possa avere un cambio netto di direzione che possa portare nuovamente serenità a tutti i lavoratori della Brioni. Esprimiamo per questo un forte rammarico per come si è evoluta la vertenza e diciamo con forza che non siamo assolutamente soddisfatti del risultato finale e che avremmo voluto il ritiro della procedura, ma siamo altrettanto consci del fatto che si è tentato in ogni modo di ottenere il massimo possibile”, concludono le tre sigle.