Ieri mattina il sindaco Chiara Trulli e il consigliere Marzia Damiani hanno incontrato l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì ed effettuato anche un sopralluogo a nel parco della Villa a Caprara, nell’area ex Onpi dove ha già sede un centro polivalente che principalmente lavora come casa di riposo. Per la Asl c’erano la coordinatrice territoriale Rita Mazzocca e l’ingegnere Antonio Busich.
“Siamo in un luogo ideale dove realizzare una struttura di cura, il problema è trovare la strada per i finanziamenti”, sostiene il sindaco Chiara Trulli, “Quest’area è perfetta perché lontana dalla città, circondata dal verde, con un campo sportivo a disposizione, una casetta polifunzionale con gas, luce, connessione internet wi-fi. Può ospitare qualsiasi genere di attività” assicura.
L’assessore regionale ha osservato l’area esterna della parte da ristrutturare e poi ha visitato la porzione già restaurata. Lavori ultimati nel 2018, grazie al contributo di 1.178.519,10 euro dai fondi del bando PAR FAS Abruzzo 2007-2013 per “interventi di adeguamento sismico e miglioramento di edifici pubblici destinati ad attività sociali di tipo residenziale”.
L’utilizzo di Villa Acerbo è adesso vincolato all’ambito sanitario: l’idea è di ampliare il più possibile anche i posti a disposizione nel Centro Polivalente (ci sono molte richieste per la Casa di riposo) puntando però con decisione al Dopo di Noi e ampliando le funzioni della struttura al trattamento delle varie forme di demenza.
I lavori di ristrutturazione già ultimati renderanno possibile, non appena il gestore avrà ottenuto tutte le autorizzazioni, l’attivazione di un nuovo modulo di residenza assistenziale.
“Vogliamo valorizzare Villa Acerbo”, aggiunge Damiani, consigliere delegato alla sanità, “E’ un palazzo molto grande e offre la possibilità di far convivere più servizi dell’ambito socio sanitario”. La settecentesca villa e il grande parco secolare che la circonda, un tempo dimora della famiglia di Giacomo e Tito Acerbo, fanno parte del patrimonio regionale dei beni d’interesse culturale.
La villa e il giardino, progettato nella prima metà del XX secolo dall’architetto pennese Raffaele De Vico (lo stesso si occupò anche dei giardini dell’Eur), erano stati ereditati da Mariannina De Pasquale, mamma di Tito e Giacomo Acerbo. Prima della seconda guerra mondiale la villa venne utilizzata come residenza estiva, nel periodo bellico divenne sede dell’ospedale militare. Successivamente l’edificio e il parco furono donati all’Onpi (Opera nazionale pensionati d’Italia), che ne affidò la gestione alle suore. Passò poi alla Regione e in anni più recenti al Comune, con legge regionale.