La regione Abruzzo ha revocato la concessione ventennale di piscina e palestra di Pescara, “Naiadi”, inizialmente previsto per il Club Acquatico.
Si è tornati a parlare della concessione del centro sportivo con piscine e palestre, Naiadi a Pescara. Se fino a poche settimane fa, era stato confermato che l’affidamento della gestione del centro sarebbe andato al Club Acquatico, le cose sono cambiate quando la Regione Abruzzo, a seguito di approfondita verifica degli atti, ha revocato quella che sarebbe stata una concessione ventennale.
Le modalità con cui si è arrivati, infine, a prendere questa difficile decisione, riguardano gli sviluppi di un’inchiesta della Procura: tale provvedimento arriva infatti come mezzo di autotutela dal direttore dell’AreaCom, Donato Cavallo, indagato dalla Procura su una serie di presunte illegittimità nell’affidamento dell’impianto, con altre tre persone: Vincenzo Serraiocco, Riccardo Fustinoni, Gianluca Cieri.
Le responsabilità da accertare
La gestione del centro sportivo Naiadi, è passato nel giro di qualche settimana dall’essere al centro di dibattiti politici, a rappresentare un punto d’interesse per la Procura di Pescara, che dopo attente analisi, avrebbe notato una serie di presunte illegittimità nell’affidamento dell’impianto, illegittimità che hanno fatto scattare un’inchiesta ai danni di quattro figure di spicco del Club Acquatico, che avrebbe dovuto ottenere la concessione ventennale dalla Regione.
Donato Cavallo, responsabile dell’AreaCom, avrebbe dunque fatto un passo indietro come autotutela vista la spinosa questione. Oltre a lui, sono tre gli uomini indagati: Vincenzo Serraiocco, Riccardo Fustinoni, Gianluca Cieri. il primo è il titolare della Auditors&Consultants, che aveva asseverato il piano finanziario del Club Acquatico; il secondo è l’amministratore del Club Acquatico.
Per quanto riguarda Cieri, si tratterebbe del broker che si sarebbe adoperato per la garanzia fidejussoria e proprio da tale garanzia, sarebbero partiti gli accertamenti della Procura, nell’inchiesta coordinata dal procuratore capo Giuseppe Bellelli e dal sostituto procuratore Luca Sciarretta, riconoscendo in Cieri un soggetto non abilitato e non riconosciuto da Banca d’Italia, la Mia Mutua a concedere garanzia fidejussoria.
Tale circostanza sarebbe stata confermata dallo stesso Donato Cavallo nell’atto di revoca, che include sia l’affidamento provvisorio per quattro mesi da settembre a dicembre 2023, sia quello successivo relativo alla concessione ventennale. Le Naiadi vanno dunque incontro all’ennesima chiusura, in maniera abbastanza inaspettata dato che anche il presidente Marsilio si era fatto immortalare mentre eseguiva un tuffo in piscina, nonostante fosse già nota l’inchiesta della Procura.
E mentre il pubblico scalpita, impaziente di potersi riappropriare di uno spazio della città, in Comune inizia il dialogo per assicurare un soccorso pubblico al centro sportivo Naiadi, vessato da continue sfortune che gli impediscono di brillare come dovrebbe.