E’ successo ieri a Palazzo di Giustizia, dove 40 esponenti del gruppo di stampo sovranista No! E io sono la nazione si sono presentati per sostenere un uomo, imputato di furto di energia elettrica, per il quale il processo è stato poi archiviato per difetto di procedibilità.
Come riporta l’edizione abruzzese de Il Messagero, è intervenuta la Digos per provvedere all’identificazione delle numerose persone presenti, le quali hanno presentato, anziché un valido documento d’identità, un tesserino plastificato riportante il logo del movimento sovranista, una foto e le generalità.
Quando la maggior parte dei membri del gruppo si è rifiutata di presentare un documento reale, asserendo di non riconoscere l’autorità dello stato italiano, una trentina è stata portata in questura e nel comando dei carabinieri per gli accertamenti necessari all’identificazione.
Le procedure sono state complicate ulteriormente dalle reiterate proteste dei soggetti che hanno tenuto a disconoscere le leggi italiane. Alcuni, quindi, sono stati stati sottoposti ai rilievi fotodattiloscopici e dai primi accertamenti è emerso che due persone hanno fornito false generalità.